Sesto, il mercato verrà diviso in due. Ambulanti furibondi

sesto mercato diviso ambulanti

SESTO CALENDE Il mercato di Sesto Calende verrà diviso in due. Una parte tornerà in centro, l’altra resterà in via Lombardia. Questa la soluzione presentata dal sindaco Giovanni Buzzi stasera – 31 ottobre – durante l’assemblea convocata per dare indicazioni sul futuro delle bancarelle. Un tema che ha già fatto molto discutere in città, tanto la politica quanto gli addetti ai lavori che in più occasioni hanno alzato la voce per esprimere il proprio parere. E spesso il proprio dissenso. Come in questo caso, una proposta «assurda» che ha fatto infuriare gli ambulanti: «Non ha proprio senso», il commento dalla sala. E monta la bagarre.

Il progetto

A spiegare il progetto è stato il primo cittadino, riassumendo gli step degli ultimi tre anni: lo spostamento delle bancarelle in viale Lombardia in epoca Covid, la consultazione pubblica che ha dato indicazione (anche senza raggiungere il quorum) di riportare il mercato in centro, quindi il via libera per procedere. Tenendo però conto dei provvedimenti necessari, soprattutto per garantire la sicurezza. Ciò comporta non solo la riduzione del numero degli stalli, ma punta anche a salvaguardare gli spazi occupati dai plateatici delle attività commerciali. Oltre a garantire l’accesso alle autorimesse delle abitazioni in zona, vietando la promiscuità fra passaggio dei veicoli e area mercatale. Condizioni che hanno portato alla proposta di dividere il mercato in due aree distinte. In centro ci sarebbero 57 stalli (più cinque assegnati a Coldiretti), mentre in viale Lombardia i restanti 20.

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Gli ambulanti infuriati

Inevitabili le reazioni della sala: «Come si può immaginare due pezzi di mercato a distanza di due chilometri l’uno dall’altro? Assurdo», le parole dell’ambulante Silvia Boccadelli. Tanto «assurdo» che Davide Grazioli ha aggiunto: «Questa soluzione sembra fatta per costringerci a scegliere la posizione dove ci troviamo ora». Della serie: «O a queste condizioni o restiamo in via Lombardia. Infatti, se ci aveste mostrato una simile ipotesi in passato non l’avremmo nemmeno presa in considerazione». E ancora: «Chiediamo uno sforzo maggiore, per trovare un compromesso che ora manca». Oltre agli altri commenti dal pubblico: «Chi si trasferisce in viale Lombardia è destinato a morire». Ma anche: «Viviamo di questo lavoro per sostenere le nostre famiglie».

Bagarre in sala

Per l’amministrazione è intervenuto anche il capogruppo di maggioranza Marco Colombo. Ha parlato di sicurezza e delle piazze («che non si toccano, restano ai sestesi»). E in merito ai dehors è stato schietto: «Prima vengono i commercianti sestesi, che terranno i plateatici perché alzano la saracinesca 365 giorni all’anno. Voi, che comunque fate un lavoro stupendo, siete presenti per 52 giorni». Parole che hanno portato a un batti e ribatti con gli ambulanti. Guarda il video:

Dal sindaco, i chiarimenti. «Questa è la più bella proposta? No, non piace nemmeno a me. Ma è la migliore che si poteva offrire dopo i ragionamenti fatti durante la progettazione». Di più: «Sia chiaro che non è una provocazione per costringere a restare in via Lombardia, dove ci sono comunque molti problemi da risolvere per la sicurezza. Quindi è una soluzione che va vissuta come una mediazione rispetto ai criteri che abbiamo».

La posizione delle minoranze

In sala erano presenti anche le forze d’opposizione. Così Roberto Caielli (Insieme per Sesto): «Se in consiglio comunale abbiamo deciso e votato che si doveva riportare in centro, poi non si può fare uno scherzo del genere. Una proposta per costringere i mercatari a rifiutare il ritorno in centro oppure, in alternativa, per porre proprio la fine del mercato. Sesto non può essere gestita con l’inganno». E ha chiesto un confronto più serrato con tutte le parti interessate, anche politiche. Sulla stessa linea Giorgio Circosta (Sesto2030): «Un dossier gestito male dall’amministrazione fin dal principio, che ha come risultato una proposta che scontenta tutti. Compreso il sindaco. Anni di continui rinvii per realizzare un progetto che ghigliottina uno dei simboli di Sesto».

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