Tra un mese lo sgombero del campo sinti di Gallarate. Cassani: «E’ tutto abusivo»

sgombero campo sinti

GALLARATE – Il censimento ai rom e ai sinti? A Gallarate se ne parla da tempo, da molto prima che il nuovo ministro degli Interni Matteo Salvini lo proponesse su scala nazionale. «Tre mesi fa – spiega il sindaco Andrea Cassani – abbiamo provveduto a fare un controllo del campo di via Lazzaretto. E dalla ricognizione compiuta dagli uffici sono scaturite le ordinanze di sgombero. Perché le strutture sono tutte abusive». Le ordinanze scadranno tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto. Di conseguenza, entro quella data gli 88 sinti che vivono nel campo di Cedrate dovranno sanare la situazione (un’opzione praticamente impossibile) o andarsene.

Non c’è accanimento

La volontà manifesta della maggioranza Lega-Forza Italia è smantellare il campo di via Lazzaretto entro l’estate. Ma Cassani non vuole sentire parlare né di discriminazione né tantomeno di razzismo. «Ci stiamo comportando come qualsiasi altro caso di abuso edilizio che viene compiuto in città, sia esso realizzato da un italiano o da uno straniero. Il nostro obiettivo è riportare la legalità in città. Se un cittadino non può mettere un container in casa sua non capisco perché loro possano posizionare una dozzine di container e case mobili. Tutti abbiamo gli stessi diritti, o mi sbaglio?». Oltretutto, secondo il primo cittadino, le ordinanze di sgombero sono un fatto puramente tecnico che poco hanno a che vedere con il colore politico degli attuali inquilini di Palazzo Borghi: «Non sono un provvedimento politico, ma un provvedimento degli uffici che hanno semplicemente compiuto il loro dovere».

Le critiche delle minoranze

Naturalmente il centrosinistra, in particolare il Partito democratico, sta criticando pesantemente l’azione della maggioranza sul campo di via Lazzaretto. «Ringrazio il consigliere Margherita Silvestrini perché ogni volta che interviene mi fa pubblicità. Ricordo infatti che è stata lei a spendere soldi dei gallaratesi per la scolarizzazione dei sinti, salvo poi venire a sapere dai dirigenti scolastici che un buon numero dei loro bambini non adempiono all’obbligo». Nei giorni scorsi il Pd contestava duramente Cassani anche in merito alla politica sulla sicurezza, definendo un fallimento la richiesta dell’esercito in stazione. Ma il sindaco non ci sta: «Sono critiche povere di contenuti. Perché la percezione di sicurezza attorno alla stazione è aumentata e il numero di reati diminuito. Anche la polizia di Stato ha constatato che la situazione generale è nettamente migliorata. Ma non vogliamo fermarci qui. Non è ancora la situazione ideale che vorrei, ma ci stiamo lavorando. E se per questo è necessario l’esercito, ben venga».

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