LEGNANO – Le Amministrazioni comunali si dimostrano divise sull’opportunità di far aderire Amga al piano per la Newco salva-Accam, in cui dovrebbero entrare anche Agesp e CapHolding. Nell’assemblea della municipalizzata legnanese svoltasi questa mattina, lunedì 28 giugno, solo 3 Comuni soci su 11 hanno votato a favore: Legnano, Magnago e Parabiago. Hanno votato contro Canegrate, Dairago e Robecchetto con Induno, mentre gli altri 5 Comuni (Arconate, Buscate, San Giorgio su Legnano, Turbigo e Villa Cortese) si sono astenuti o non erano presenti all’assemblea.
Decisivo il maggior “peso” di Legnano
Tuttavia, in virtù del maggiore “peso specifico” di Legnano, che da sola detiene più della metà delle quote di Amga (per l’esattezza il 66,571%), la proposta è passata. Rimane il dato politico significativo: le Amministrazioni favorevoli e quelle contrarie sono in parità, mentre le altre di fatto non hanno partecipato al voto, pur avendo già preso posizione in proposito. È il caso, ad esempio, di Villa Cortese e di San Giorgio, astenutesi, ma che si erano pronunciate a favore dell’adesione di Amga alla Newco.
Il voto espresso nell’assemblea odierna conferma altresì l’adesione trasversale al piano dei maggiori comuni, con Amministrazioni di centrosinistra (Legnano) e di centrodestra (Parabiago). Il mandato conferito all’amministratore unico di Amga, Valerio Menaldi, sarà registrato in sede notarile mercoledì 30 giugno.
Il primo commento sull’esito del voto è de consigliere comunale legnanese Franco Brumana. «Il significato politico di questa votazione – osserva – è molto importante perché rivela che le eco balle sparse a piene mani da chi governa Legnano non sono risultate convincenti per la maggior parte dei sindaci. Conferma inoltre che il sindaco di Legnano e la sua maggioranza ubbidiente sono i protagonisti della manovra in atto, che comporterà un enorme spreco di denaro pubblico per mantenere in attività un inceneritore del tutto inutile, obsoleto, nocivo e antieconomico».
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