Sicurezza: dibattito pubblico di Azione a Legnano con Loschiavo, Granelli e Radice

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LEGNANO – Vivere in territori più sicuri è fra i presupposti per la loro crescita e il loro sviluppo. Con questa premessa Azione vuole per far sì che il tema della sicurezza non diventi questione solo per gli addetti ai lavori ma preoccupazione condivisa, per elaborare proposte e strategie di miglioramento entrando nel merito delle questioni e non in maniera ideologica, di destra o di sinistra. Da qui il dibattito pubblico sul tema sicurezza per un confronto con la parte politica, ma anche con chi il territorio lo vive attraverso la propria attività imprenditoriale.

Il dibattito, voluto e organizzato dal direttivo di Azione Città metropolitana di Milano, è in programma domani, sabato 10 febbraio, a Villa Jucker di Legnano (via Matteotti 3). Dopo la riunione del direttivo di Città metropolitana, fissato per le ore 10.00, con la presenza dei parlamentari Giulia Pastorella, Fabrizio Benzoni, Mariastella Gelmini e del segretario della città di Milano Francesco Ascioti, seguirà alle 11.15 un dibattito pubblico con il saluto di benvenuto di Paola Barbazza, vicesegretario metropolitano Milano, e moderato da Andrea Pagliuca di Politics Hub. Interverranno: Marco Granelli, assessore alla sicurezza del Comune di Milano; Lorenzo Radice, sindaco di Legnano; Salvatore Loschiavo, assessore alla sicurezza di Busto Arsizio; Fabio Poretti, consigliere di Confcommercio Legnano; e a conclusione Carmine Pacente, segretario metropolitano di Milano.

«Troppi enti preposti e pene inadeguate»

«Sono evidenti – osservano Pacente e Barbazza – le difficoltà gestionali dei diversi organi competenti, in termini di sicurezza, nello sviluppare strategie efficaci e di miglioramento del “sistema sicurezza” al fine di garantire territori più sicuri e cittadini al sicuro. La molteplicità di enti preposti alla sicurezza, spesso non allineati tra loro e con insufficienti piani di coordinamento, fa sì che la sicurezza diventi sempre meno garantita e assicurata. Discutibile, anche, la relazione tra i provvedimenti inerenti la sicurezza e la giustizia della pena: a determinati reati non sempre corrispondono pene congruenti, spesso la relazione risulta sproporzionata e inadeguata».

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