Solbiate, polemica sulla piscina. Cometti: «Serve chi investe», Melis: «Incapaci»

La piscina di Solbiate e nei riquadri Fiorella Cometti e Luigi Melis

SOLBIATE OLONAI dubbi di chi amministra e le certezze di chi sta all’opposizione: la questione piscina con il bando bis ha aperto il dibattito in paese. Nel mezzo i 30 dipendenti che al momento non sanno ancora che ne sarà di loro il prossimo primo di agosto, giorno in cui scade il contratto di gestione dell’impianto al momento in corso.

Sul futuro del polo natatorio solbiatese, ogni due per tre al centro di polemiche e travagliate vicissitudini, al momento c’è solo una certezza: il secondo bando comunale dopo che il primo è andato deserto. Brutto segno per il bis? Dipende da quale punto di vista si guarda la faccenda.

Punto di vista dell’amministrazione

Chi parla è l’assessore Fiorella Cometti, la quale in merito all’articolo pubblicato su Malpensa 24 (sopra il link) risottolinea: «Vorrei precisare che l‘attuale gestore non ha partecipato alla prima gara, un particolare non da poco. Vedremo il risultato della seconda gara». E poi argomenta: «Se le piscine, come stiamo vedendo, chiudono o sono in difficoltà è perché sono costose da mantenere. L’aumento delle bollette ha dato un colpo ai conti di tutti. Ci sono troppi impianti, costi di manutenzione elevati, l’attività necessita di molto personale tenuto conto degli orari di apertura, necessita di integrare servizi (palestra, fisioterapia, centro benessere, ristorazione). Forse vanno proprio ripensate e ricollocate in villaggi dello sport. Non sono una specialista del settore ma se guardo con gli occhi del cliente i modelli che abbiamo di fronte non sono al passo con i tempi. Un po’ come le farmacie, una volta ci andavi per acquistare i farmaci che ti prescriveva il medico, oggi fai gli esami, hanno centri estetici, hanno cambiato pelle. Servono specialisti del settore, su larga scala, pronti ad investire».

C’è la visione, mancano i soldi

Quindi, chiediamo, l’amministrazione crede o non crede nell’impianto? «Secondo me è da riqualificare e trasformare con un gestore adeguato motivato ad investire a sua volta in un contesto sportivo e di servizi articolato – risponde Cometti – Lo scoglio come sempre sono le risorse. La visione c’è, lo sport come la cultura sono settori molto importanti ma i modelli da realizzare devono essere in grado di sostenersi economicamente. Un inciso, si sventola tanto il Pnrr ma il progetto piscina inserito con altri nella richiesta è stato accolto ma non è stato finanziato».

Melis all’attacco

Durissimo l’intervento dell’ex sindaco Luigi Melis, il quale si dice pronto a dare battaglia per «tornare a governare il paese e riportare Solbiate al livello in cui era quando ero sindaco». D’accordo la campagna elettorale, ma il caso piscina? «Questa è l’amministrazione dei bandi che vanno deserti. Non c’è visione né sulla struttura sportiva né su Solbiate in generale».

Eppure il buco nell’acqua si creò proprio con l’amministrazione Melis. Il quale respinge in toto l’accusa: «Siamo tornati ai tempi del sindaco Giuseppe Bianchi. Io ereditai una situazione economica pesante per colpa del fallimento della Swim planet e decisi di rimborsare tutti gli utenti che avevano pagato in anticipo ingressi e abbonamenti. La verità è questa amministrazione ha nel cassetto il progetto per risolvere la questione piscina anche sotto il profilo dei costi. Purtroppo però non lo vogliono tirare fuori perché risale al mio mandato».