Meriti sociali durante la pandemia: la sommese Pamela De Rosa è Cavaliere della Repubblica

SOMMA LOMBARDO – Per meriti sociali e di volontariato nel corso della pandemia. Queste le motivazioni che hanno meritatamente valso Pamela De Rosa l’Onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. De Rosa è parabiaghese di nascita, ci tiene a sottolinearlo, «ma sommese di adozione ormai da molti anni – spiega – Somma Lombardo mi ha accolta a braccia aperte e di questo sono molto grata».

Le disabilità invisibili

De Rosa è una giovane donna decisa e impegnata verso gli altri: è consigliera nazionale di APMARR aps e dell’Associazione Luca Coscioni. Non solo: è lei la promotrice in Italia del cordino Sun Flower, il badge con i girasoli che consente «di identificare le persone portatrici delle così dette disabilità invisibili – spiega e a domanda su quali siano queste disabilità spiega – La sclerosi multipla, ad esempio. Vent’anni fa una diagnosi di sclerosi multipla significava sedia a rotelle. Oggi, per fortuna, grazie alla ricerca e alla nuove terapia può non essere così. La disabilità di chi soffre di questa patologia invalidante può non essere immediatamente visibile».

Lo sguardo degli altri

Altro esempio: le patologie che rientrano nella sfera dell’artrite reumatoide, sfera alla quale è riconducibile anche la disabilità di Pamela. Perché è necessario che gli altri possano individuare che è portatore di queste disabilità invisibili? «Faccio un esempio personale così tutto è più chiaro – spiega – E’ capitato che mi trovassi in cassa al supermercato. Cassa con priorità per chi è portatore di disabilità. La cassiera mi conosce e mi ha quindi fatto passare avanti. L’uomo che era davanti a me, non sapendo del mio handicap, ha iniziato ad urlare e insultare. Un’aggressione in piena regola. Ho tentato di spiegare la situazione. La risposta è stata: “se sei disabile tu, lo sono anche io“. Io e la cassiera siamo rimaste calme e abbiamo chiamato i carabinieri. Ma fatti del genere non devano accadere: per questo è necessario rendere visibile quelle disabilità che ad uno primo sguardo non si vedono. Poi, venite a fare una passeggiata con me e la percezione cambierà: ma ad una prima occhiata la situazione sfugge».

L’impegno in pandemia

Tornando al Cavalierato. «Non so chi abbia segnalato il mio nome – spiega De Rosa – Credo che sia per il fatto che durante la pandemia ho lavorato per reperire medicinali per chi soffre di patologie reumatoidi. Medicinali diventati ad un certo punto introvabili perché venivano utilizzati per curare i malati Covid. Il doppio ambito di utilizzo ha creato delle difficoltà. Per fortuna le aziende produttrici di questi medicinali si trovano in Lombardia. Siamo riusciti ad arrivare al traguardo». L’impegno di De Rosa per gli altri, intanto, continua.

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