Speroni (Lega): «Consiglio aperto o chiuso? Scelta che spetta a Mariani»

speroni lega consiglio mariani

BUSTO ARSIZIO – «Le minoranze ci accusano di non essere stati attenti su certe situazioni? Ma in realtà il compito di vigilare è delle opposizioni che, ogni volta che perdono, non fanno che ripeterlo. Senza farlo evidentemente, visto che, se non fosse stato per la magistratura, non si sarebbero accorte di niente». E sul dilemma “consiglio comunale aperto o consiglio comunale chiuso”: «Non mi esprimo. Lascio volentieri questo compito al presidente Valerio Mariani». Francesco Speroni, segretario cittadino della Lega Salvini Premier con questa doppia dichiarazione soffia sul fuoco in vista dell’assise civica di domani, martedì 28 aprile, che si annuncia già incandescente.

Pd e Cinque stelle poco vigili

«Partito Democratico e Cinque stelle a quanto pare non hanno vigilato per niente», dice Speroni in riferimento all’inchiesta giudiziaria Mensa dei poveri e in vista del consiglio comunale di domani, dove l’azione della magistratura sarà uno dei temi politici all’ordine del giorno. Il segretario leghista di Busto Arsizio poi aggiunge: «Né il sindaco Antonelli, né Cassani e nessun altro amministratore può “spiare” dove va Gorrasi o altri coinvolti, con chi pranzano, cenano o prendono aperitivi. E nessuno può tanto meno sapere quale sia l’oggetto dei loro discorsi. Per questo ritengo infondate le accuse che le opposizioni rivolgono alla maggioranza. E, se davvero c’è stato un mancato controllo da parte di chi amministra, questa responsabilità va quantomeno condivisa con le minoranze stesse».

La palla (e la responsabilità) a Mariani

L’altro tema toccato, anzi sfiorato, poiché Speroni se ne guarda bene al momento dal suggerire cosa fare, è la questione del consiglio aperto o a porte chiuse in programma domani. Dilemma che da giorni tiene banco nella politica bustocca, dove si gioca un po’ a nascondino tra coloro che, sotto sotto, vorrebbero blindare la discussione. Sindaco compreso, che fonti vicine a lui dicono essere indifferente su quale opzione far valere, mentre altre riferiscono di un Emanuele Antonelli teso come una corda di violino.

Speroni, dicevamo, si tiene alla larga e di fatto scarica la responsabilità della scelta sul presidente del consiglio Valerio Mariani: «E’ una bella interpretazione, poiché la domanda a cui rispondere è: “la qualifica di una persona che potrebbe essersi macchiata di reati costituisce una qualità della persona stessa? Bisognerebbe spulciare un po’ la giurisprudenza per capire come in altre situazioni ci si è comportati. In ogni modo è un compito che lascio volentieri a Mariani».

Il cerino acceso

Insomma la Lega fa la prima mossa: ovvero mette nelle mani del presidente del consiglio il cerino e sta a vedere cosa succede. E potrebbe anche essere che lo stesso Mariani rigiri la patata bollente alla Lega, qualora nell’ufficio di presidenza ponga la questione ai voti dei consiglieri. A quel punto, gli uomini e le donne del Carroccio in sala Esagonale dovranno prendere una decisione. E Mariani solo ratificare e applicare la votazione. Tenendo anche in considerazione la mozione d’ordine di Diego Cornacchia, che spinge per un consiglio cristallino e senza l’ombra delle porte sigillate.

speroni lega consiglio mariani – MALPENSA24