Tant cò, tant zucc. E l’intelligenza artificiale

bottini intelligenza artificiale

di Gian Franco Bottini

Quando si dice “artificiale” si intende qualcosa di inventato per sopperire alla carenza di qualcos’altro da considerarsi l’originale. L’intelligenza è quel qualcosa in più che il Padreterno, poco o tanto a secondo dei casi, ha dato all’uomo e che dovrebbe consentirci di recepire le “cose”, comprenderle, confrontarle con le nostre convinzioni politiche, religiose o altro, vestirle con le nostre esperienze di vita vissuta e alla fine inquadrarle anche con i sentimenti personali che ognuno ha di fronte a situazioni contingenti. Un bel processo elaborativo, che, se fatto, anche magari inconsciamente, consentirebbe di creare le nostre opinioni.

“Tant cò, tant zucc” (Tante teste, tante opinioni) un bellissimo proverbio lombardo, il manifesto della nostra libertà e della democrazia; nemico di quel “pensiero unico” imposto da molti regimi dittatoriali di ieri e di oggi, fatto per intruppare le persone in un gregge più governabile, privandole di un bene prezioso quale è la libertà di pensiero.

Ora il “pensiero unico” ci prova ad imporlo, in maniera più subdola, anche questa oramai famosa “intelligenza artificiale” (AI) che grazie alle immense capacità tecnologiche di raccolta ed elaborazione dei dati, attraverso gli oramai mitici e misteriosissimi algoritmi, si propone come sintetizzatore di idee ed informazioni, con la pretesa di spacciarne il risultato come verità indiscutibile. Una verità mediata (forse anche prefabbricata) che non potrà mai comprendere tutti quei passaggi personali ed emotivi, dei quali abbiamo parlato e che la mente umana consente. Una cosa quindi che meglio sarebbe chiamare “intelligenza succedanea”.

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Gian Franco Bottini

Il fatto di aver parlato di diffusione subdola risiede principalmente nelle caratteristiche del canale naturale per il quale l’AI circolerà: la rete. La rete oggi, insieme agli innegabili pregi funzionali, in quanto ad idee è ciò che di più inquinato possa esserci ma, malgrado ciò, è considerata da moltissimi la Bibbia del sapere. Attraverso i social transita di tutto e qualsiasi opinione ottiene una patente di credibilità, quella che una volta, ma in maniera ben più limitata, si assegnava a ciò che era “scritto sul giornale”. Pensiamo si possa comprendere quanto pericoloso sia lasciar sguazzare per la rete le inevitabili verità calcolate o costruite tecnicamente che, come attualmente succede per i bla bla di improponibili influencer, vengono da molti  ingoiate come verità rivelate.

Encomiabile, a nostro avviso, l’intervento del Garante italiano che per primo ha sospeso per una decina di giorni un fornitore di AI, con l’intento, al di là delle motivazioni specifiche, di alzare il velo su questa materia particolarmente delicata. Un intervento che ha costretto l’Europa ad affrontare il problema, ben più rilevante delle giuste dimensione dei cetrioli dop o sulle condizioni di salute della rana (tipi di questioni che il Consiglio europeo discute sempre con grande dedizione)  

La questione per la verità è ben più complessa, con implicazioni sullo sviluppo del genere umano o, più praticamente, sulle catene economiche e di lavoro. Fermare lo sviluppo tecnologico non sarà possibile; cominciare a darsi delle regole perché lo stesso non arrivi a creare dei limitati “gestori del pensiero” è indispensabile! Tutto il gran parlare di intelligenza artificiale parrebbe però voler significare che già oggi di intelligenza naturale, nel mondo, se ne senta la scarsità. Pensiamo di no,  anche se davanti alle comparsate televisive di Vip di vario genere, a certe assurde esternazioni sui social o semplicemente osservando la supponenza di numerose improbabili presenze nei vari Palazzi del potere, una certa carenza di intelligenza (se vuoi, chiamalo buon senso) risulta evidente.

Pensate se, come tutte le cose artificiali, anche questa AI divenisse un prodotto in commercio sul libero ed incontrollato mercato della rete. Per pochi autocritici, sarebbe la manna dal cielo, oggetto di acquisto riservato (del tipo acquisto Viagra!) in modo che non si sappia in giro; per i più, uno sbeffeggiante oggetto di omaggio per chi ci sta particolarmente sul piloro. E per Amazon affari d’oro; offerta nelle varie forme: liquida, spray, in polvere, liofilizzata etc.

Scusate queste ultime sciocchezze, che ci sono servite solo per dire che questa AI è argomento tutt’altro che banale, bensì carico di perplessità se non di pericolosità, anche viste le caratteristiche degli investitori, soprattutto americani, abituati a trattare le cose unicamente dal punto di vista del guadagno, con un po’ di pelo sullo stomaco. Fortunatamente molti “pensatori” si stanno preoccupando di una incontrollata evoluzione di AI; a noi non resta, molto più modestamente, che augurarci che ai nostri nipoti possa restare la capacità di essere ancora “tant cò, tant zucc”. 

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