Tensione alle stelle in consiglio a Legnano. «Giunta abusiva», «Guardiamo avanti»

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LEGNANO – Tensione alle stelle, com’era prevedibile, nel primo consiglio comunale dell’anno a Legnano (nella foto). Il primo dopo l’assoluzione in appello dell’ex sindaco Fratus e degli ex assessori Cozzi e Lazzarini nel processo Piazza Pulita; ma anche il primo consiglio dopo gli insulti fuori onda del presidente Silvestri a un consigliere di minoranza. Due fatti che hanno dominato le dichiarazioni di apertura, trascinatesi per un’ora e mezza, oscurando gli argomenti all’ordine del giorno e facendo passare in secondo piano – dopo i problemi iniziali di collegamento con la nuova piattaforma della diretta streaming delle sedute – anche il minuto di silenzio in memoria di Gigi Riva, ex gloria lilla che nel 2022 ricevette la benemerenza civica.

Chi chiede scusa. E chi no

«Ci metto la faccia e chiedo scusa per le persone che allora ho infangato» ha rotto il ghiaccio il consigliere Franco Colombo, oggi di Fdi e cinque anni fa fra i promotori di quel Comitato per la Legalità sorto per far tornare la città alle urne dopo le dimissioni della maggioranza dei consiglieri in quel caldissimo 2019. Analoghi interventi – alcuni sottolineati dagli applausi del pubblico in aula, più numeroso del solito – dai consiglieri Gianluigi Grillo (anche lui Fdi, ma allora di Forza Italia) e Letterio Munafò (che nella giunta Fratus era assessore). «Non meritavamo questa gogna» ha detto Munafò, che ha poi rinfacciato al sindaco di essersi costituito parte civile prima dell’esito processuale e lo ha invitato a chiedere scusa. «Basta con l’arroganza – ha aggiunto Munafò rlvolto alla maggioranza – scendete dal vostro piedistallo. Voi le elezioni, senza tutto quello che avete fatto, non le vincevate».

Il civico Franco Brumana è tornato a ricordare che l’azione del Comitato Legalità, sostenuto dai gruppi di minoranza di allora, «non si è mai interessato alle vicende giudiziarie» e che «la giunta Fratus è caduta per vicende estranee all’inchiesta». Ma per Daniela Laffusa (Lega) il Comitato «nacque da alcuni che si videro negata una poltrona di assessore. E il Tar sancì la caduta del consiglio dopo gli arresti. Ci volevate linciare – si è scaldata Laffusa – proprio voi che oggi sedete in giunta a fianco del sindaco. L’avete fatta grossa, avete rovinato tre vite e tre famiglie, con altri sette ancora in attesa di giudizio. Ci avete offeso, mortificato, umiliato. Mi sarei aspettata una vostra parola per Fratus. Noi siamo diversi, abbiamo una coscienza, voi vi siete comportati da bestie e da miserabili».

Sempre dai banchi della Lega e della lista civica ad essa collegata, per Francesco Toia «questo è il peggior governo che Legnano ha mai avuto nella storia. Doveva esserci ancora Fratus al posto dell’attuale sindaco a capo di una giunta di abusivi che ha rubato il futuro alla città». E sugli insulti del presidente dell’assemblea: «Non so più che cosa aspettarmi da un presidente che insulta un consigliere comunale dandogli del deficiente, magari arriverà all’aggressione fisica». Mentre Carolina Toia ha elencato gli insulti ricevuti (anche in versi) via social in campagna elettorale, come pure in seguito.

Radice: «Elezioni non influenzate dalle inchieste»

Fra le voci levatesi dai banchi della maggioranza quella di Giacomo Pigni, consigliere e segretario cittadino del Pd, per il quale «nulla può cancellare sul piano politico quello che accadde, ovvero che non c’erano più i numeri del consiglio comunale». Da ultimo ha preso la parola il sindaco. «Nessuno qui gode nel vedere situazioni non belle che hanno rappresentato un problema per la città. Ovviamente – ha proseguito Lorenzo Radice – anch’io sono felice che le persone coinvolte siano finalmente fuori da questa vicenda giudiziaria. Quello che sta succedendo dimostra che, già subito dopo i fatti avvenuti, la campagna elettorale non fu influenzata da quei fatti, tanto che dopo il primo turno delle Amministrative eravamo sotto del 10%. Anche il sindaco Vitali in passato vinse nonostante gli scandali e gli arresti avvenuti in città.

«Non ho mai fatto dichiarazioni sulla vicenda giudiziaria e non ne farò stasera. La mia idea ce l’ho – ha rimarcato il primo cittadino – ma rispetto l’operato di altre istituzioni come la magistratura. Qui non c’è nessun abusivo, la maggioranza dei cittadini ha deciso di cambiare e di superare l’immobilismo che si era creato in città, che allora come oggi ci chiede di guardare avanti e di riprendere a camminare. Infine, quanto alla costituzione di parte civile, era un atto dovuto, non c’era alcuna volontà politica visto che lo fece un commissario prefettizio».

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