Non solo lavoro al Primo Maggio a Varese: sul palco anche la pace per l’Ucraina

VARESE – Sarà un Primo Maggio tra lavoro e pace a Varese. L’attuale situazione internazionale con la guerra in corso nell’Europa dell’est non passerà in secondo piano in occasione della Festa dei lavoratori 2022 in programma nel capoluogo. Tra gli interventi dal palco ci sarà anche quello di una sindacalista ucraina. A presentare il programma e i contenuti dell’evento sono stati oggi, martedì 26 aprile, i tre segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil.

Torna il corteo

Il Primo Maggio torna così nella sua veste tradizionale dopo due anni di stop, con la pandemia che nel 2020 e nel 2021 aveva costretto i sindacati ad organizzare manifestazioni online. Questa domenica tornerà il consueto corteo che attraverserà il centro di Varese. Il concentramento è previsto per le 9 in piazza Repubblica, dove mezz’ora più tardi partirà la sfilata che raggiungerà piazza Monte Grappa. Qui si svolgeranno intorno alle 11 gli interventi di delegate e delegati di Cgil, Cisl e Uil e di altre realtà cittadine come Arcigay, Anpi e la Rete degli studenti. La musica accompagnerà sia il corteo che i saluti dal palco, con le note della band “Nema Problema”. Le conclusioni saranno affidate a Domenico Proietti, segretario nazionale Uil.

Anche l’Ucraina protagonista

Ma quest’anno non si parlerà solo dei temi legati al lavoro sul territorio: il Primo Maggio varesino vuole guardare anche alla difficile situazione internazionale. “Al lavoro per la pace” è infatti il titolo scelto per la giornata, che vedrà tra gli interventi dal palco anche quello di una sindacalista ucraina. Si tratta di una donna ospite di una famiglia varesina, giunta in città dopo lo scoppio del conflitto. In Ucraina era attiva come legale a supporto di alcune associazioni sindacali locali. Nell’intervento parlerà della situazione del suo paese e delle difficoltà che la popolazione sta vivendo anche sotto l’aspetto lavorativo.

Nuovi problemi dopo il Covid

Al centro della giornata ci saranno poi i problemi del lavoro in provincia di Varese, come hanno anticipato i tre segretari. «Siamo in una situazione economica molto grave a causa dei costi dell’energia e gli effetti della guerra e le sanzioni che porteranno difficoltà sul nostro territorio – ha detto Stefania Filetti, segretario generale Cgil Varese – è un lungo periodo che non accenna a migliorare, e anzi si sommano problemi diversi dopo due anni di pandemia. Per noi è importante esserci con questo Primo Maggio e vogliamo esserci con forza per la pace prima di tutto. Solo attraverso un periodo di pace si possono trovare delle soluzioni in Europa».

Un lavoro più stabile

Aspetti toccati anche da Daniele Magon, segretario generale della Cisl dei Laghi. «Questo è il momento per ribadire che il lavoro deve essere un elemento di riscatto sociale e che serve una buona occupazione. È importante che si guardi al lavoro con la giusta attenzione: dobbiamo ripartire dalla pace e da un paese più equo, con un’impresa che guardi ai lavoratori come un valore aggiunto». Infine Antonio Massafra, segretario generale della Uil di Varese. «Serve un lavoro stabile, bisogna abolire la flessibilità e i contratti a tempo determinato come è stato fatto in Spagna. Bisogna assicurare anche un futuro pensionistico oltre ad un futuro lavorativo. Chiediamo poi che si possa procedere ad abbassare l’orario di lavoro da 40 a 35 ore a parità di salario, in modo tale da poter aumentare l’occupazione e la produttività».