Crisi idrica, acqua in sicurezza al Campo dei Fiori con interventi e mappature

I rappresentanti degli enti protagonisti del progetto: LeReti, Etifor, Parco Campo dei Fiori e Alfa

VARESE – Su un piatto della bilancia c’è il problema della crisi idrica, con i primi mesi dell’anno che hanno confermato il trend di perdurante siccità che aveva caratterizzato già il 2022. Sull’altro c’è la fragilità di un territorio più volte colpito negli ultimi anni da eventi calamitosi, tra incendi, alluvioni e tempeste di vento. Situazioni emergenziali ormai non più cosi rare, che rischiano di peggiorare ulteriormente la disponibilità di risorse idriche, andando ad intaccare le sorgenti. Il progetto CdForNature (oggi, martedì 4 aprile, la sigla dell’accordo), punta proprio a tutelare un bene prezioso come l’acqua.

I protagonisti

L’iniziativa, i cui costi sono sostenuti per il 70% da Regione Lombardia, vede la regia del Parco del Campo dei Fiori, capofila ed ente attuatore. Al suo fianco Alfa, Lereti, Etifor e Università dell’Insubria. È stato il presidente del parco Giuseppe Barra ad introdurre il tema. «In questi anni c’è stata abbondanza di disponibilità di acqua: i nostri pozzi erano carichi, mentre oggi non è più così. La siccità colpisce i boschi, mette in crisi le zone umide e colpisce anche la disponibilità della risorsa che arriva nelle nostre case quando apriamo il rubinetto». Il legame tra soprasuolo e acqua è strettissimo: l’acqua prelevata vanta una buona qualità poiché proveniente prevalentemente da fonti sotterranee che sono naturalmente protette. Diventa quindi fondamentale mettere in sicurezza le risorse idriche dai pericoli che il versante (a causa degli eventi calamitosi effetto dei cambiamenti climatici) può portare alla captazione.

Interventi forestali e per la biodiversità

Le conseguenze dei devastanti incendi del 2017 e i terribili effetti dovuti al passaggio della tempesta Alex nell’autunno 2020 hanno infatti ridotto potenzialmente la quantità d’acqua scaturente dalle sorgenti poste sui versanti del massiccio del Campo dei Fiori. Si vuole quindi agire in modo preventivo per proteggere le risorse idriche esistenti: per tutelare le sorgenti si interverrà dunque “a monte”. Saranno messi in atto interventi a carattere forestale, di salvaguardia della biodiversità (con un progetto di recupero dei castagneti morenti) e per la valorizzazione dei servizi ecosistemici. Le prime attività partiranno in autunno.

Mappatura delle sorgenti

Spetterà invece ad Alfa e LeReti un lavoro di mappatura delle risorse idriche sul territorio. L’obiettivo è avere un quadro complessivo delle sorgenti conosciute e quelle non conosciute, e al tempo stesso un’analisi dei rischi delle zone più soggette ad incendi, contaminazioni e problemi sul fronte idrogeologico. Si andrà così a definire i punti più caldi per i quali programmare una serie di interventi. «Queste opere di studi speriamo che ci diano più acqua – commenta l’amministratore delegato di LeReti Pierpaolo Torelli – ma anche di avere un’acqua di migliore qualità». Paolo Mazzucchelli, presidente di Alfa, sottolinea che si tratta di «un approccio assolutamente nuovo: questo progetto indica una nuova via ed è una buona pratica di cui anche il legislatore dovrà prendere coscienza». Alessandro Leonardi di Etifor ha spiegato come questi interventi non rappresentano un costo, ma un investimento. «Quando la risorsa viene contaminata i costi di recupero sono molto alti. Bisogna investire sulle risorse idriche anche per evitare costi più alti futuri».