Poesia e spiritualità, nel libro di Fabio Strinati i luoghi più suggestivi di Varese

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VARESE – «Ho un legame molto forte con la montagna, che vivo come se fosse una seconda pelle, e con la spiritualità. Di Varese mi piace che presenti questo connubio nei suoi luoghi». Fabio Strinati, poeta e musicista di Esanatoglia, li ha scelti per le poesie-preghiere di “Nei cinque sensi e nell’alloro”, libro ispirato dai viaggi che ha compiuto in Nord Italia e dedicato alla nonna scomparsa nel novembre 2020.

Catturare la magia del momento

«Ho viaggiato molto in Lombardia e mi hanno colpito in particolare la basilica di San Vittore, il battistero di San Giovanni e le chiese della Madonnina in Prato e dei Santi Pietro e Paolo. Alcuni versi sono stati scritti proprio lì: ho assorbito delle energie, il “qui e ora”. Si tratta di un fenomeno che per me è epidermico, molto fisico. Mi immergo nei luoghi, possono capitare delle cose; perciò mi porto sempre dietro dei taccuini. Essendo un musicista, adoro l’improvvisazione, che poi è una composizione a tutti gli effetti e cattura la magia del momento. Amo farlo con la poesia e l’importante è che il lettore possa captare quel tipo di energia; lo stesso vale per la musica. E, da questo punto di vista, per me il Campo dei Fiori è un luogo magnetico».

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Il cuore in mano e la penna come compagna di un viaggio

Le poesie spirituali narrano una vicenda intima e profonda: «“Nei cinque sensi e nell’alloro” è un’opera che nasce dal bisogno irrefrenabile di raccontare un dolore forte vissuto con il cuore in mano e la penna come compagna di un viaggio, a tratti sterminato; le brevi poesie-preghiere portano in superficie il dono della parola come testimonianza rara di una storia eterna. Dedico alla mia amata nonna questa raccolta che tanto assomiglia al suo volto luminoso; al suo cuore rosso, radioso, riposto nel fiore profumato d’una culla, lassù nel Paradiso, che porta il nome di Teresa. Si tratta del libro più giusto che abbia mai fatto: poterle donare un’eternità più longeva e ampia attraverso un percorso poetico e spirituale che tanto mi riempie il cuore».

Edgar Allan Poe e Tiziano Sclavi

Strinati, compositore, autore ed esecutore, suona da quando ha cinque anni e ha studiato pianoforte al conservatorio; appassionato dei Pink Floyd e dei Led Zeppelin, propone un repertorio che spazia dalla musica classica a quella contemporanea e sperimentale. «Ad aprile è uscito “Chiaroscuro estemporaneo – Nel dna il suono”, disco di cui sono l’autore, e scrivo brani per cantanti di musica leggera. Ho firmato i testi di un album realizzato insieme ad Alberto Nemo e a breve pubblicherò altri due lavori». Nella poesia gli autori preferiti sono Montale, Leopardi, Cardarelli, Penna, Merini, Dickinson, Baudelaire e Whitman ma tra le influenze culturali spiccano due idoli assoluti: «Nei racconti di Edgar Allan Poe c’è tutto, è geniale. Sono anche un amante dei fumetti e ho l’intera collezione di Dylan Dog, opera completa e dai tanti riferimenti letterari: considero Tiziano Sclavi il nostro Stephen King».

Poesia lungo la strada, la Valle Olona nel diario di bordo di Fabio Strinati

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