Venti domande a Emanuele Antonelli e Stefano Bellaria

intervista antonelli bellaria

Tocca a loro, Emanuele Antonelli e Stefano Bellaria, candidati rispettivamente per il centrodestra e per il centrosinistra alla presidenza della Provincia di Varese, rispondere alle venti domande del “questionario di Proust”. Uno step, se così possiamo dire, in vista delle urne che, mercoledì 31 ottobre, potrebbero segnare una svolta per la loro carriera politica.

La cosa che mi piace di più di me stesso

Antonelli: non aver paura a prendere decisioni
Bellaria: La sana pazzia nell’accettare sfide complicate

La cosa che detesto di più di me stesso

Antonelli: Il mio carattere
Bellaria: La permalosità (fortunatamente dopo un po’ mi passa…)

Cosa la colpisce in un uomo

Antonelli: L’intelligenza
Bellaria: L’intelligenza, non ostentata

Cosa la colpisce in una donna

Antonelli: Tante cose. Intelligenza simpatia e bellezza
Bellaria: La solarità. Una donna che sorride è affascinante per definizione

Cosa ci vuole per diventarle amico

Antonelli: Pochissimo. Essere sinceri con me
Bellaria: Pazienza, senso dello humor e un buon bicchiere di Teroldego Rotaliano

La volta che è stato più felice

Antonelli: La nascita dei miei figli e vederli crescere
Bellaria: Quando sono nati i miei tre figli Luca, Riccardo e Chiara. Sono una gioia che si ripete quotidianamente, anche quando fanno disperare

La volta che è stato più infelice

Antonelli: Quando è morta mia mamma e avevo 14 anni
Bellaria: Quando è mancato mio padre Giuseppe. E’ come se, anche fisicamente, fosse venuta meno una parte di me

Che sognava di fare da grande?

Antonelli:Non avevo grandi sogni quando ero piccolo. Me li sono fatti con il tempo.
Bellaria: Il pilota delle Frecce Tricolori. Quando ne ammiro le evoluzioni, ritorno bambino

L’errore che non rifarebbe

Antonelli: Non saprei, ne ho fatti talmente tanti
Bellaria: Li rifarei tutti, altrimenti non sarei me stesso

Il personaggio storico preferito

Antonelli: William Wallace
Bellaria: In realtà sono tre: Adenauer, Schuman e De Gasperi: i Padri Fondatori dell’Europa Contemporanea. Tre uomini “concretamente visionari”

La persona che ringrazio Dio di non essere

Antonelli: Per essere attuali, in ambito politico direi Luigi Di Maio
Bellaria: Nessuna, perché come ha detto Papa Francesco: “Non c’è Santo che non abbia un passato, né peccatore che non abbia un futuro”

Un libro, un film, un disco da portare sull’isola deserta

Antonelli: Into The Wild, Il gladiatore, un disco di Bruce Springsteen
Bellaria: “Le memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar, “Lo chiamavano Trinità” di E.B. Clucher e “The Joshua Tree” degli U2

Il rosso o il nero?

Antonelli: Il rosso, ma solo per il colore
Bellaria: Il Blu, simbolo di eleganza, armonia ed equilibrio

Il capriccio che non si è mai tolto

Antonelli: Comprare un cane
Bellaria: Il Tour dell’Irlanda con la mia famiglia, ma vedrò di rimediare

L’ultima volta che ha perso la calma?

Antonelli: Oggi
Bellaria: Stamattina. Il bello è che mi son arrabbiato con me stesso

Con chi uscirebbe a cena?

Antonelli: Con i miei amici di sempre
Bellaria: Con Ezio Bosso, un grande compositore e soprattutto un grande uomo

Qual è il suo luogo del cuore?

Antonelli: Busto Arsizio
Bellaria: Somma, la mia città. Mi piace girare l’Italia e l’Europa, ma amo tornare a casa.

Qual è il suo sport?

Antonelli: Palestra e tennis. Prima il calcio
Bellaria: Il Basket, sono un grande tifoso della Pallacanestro Varese sin dai tempi di Bob Morse e Dino Meneghin.

Cosa non manca mai nel suo frigorifero?

Antonelli: Birra e cioccolato
Bellaria: Una buona bottiglia di vino bianco, possibilmente Tocai Friulano, Riesling o Franciacorta.

Cosa fa dopo l’amore?

Antonelli: Dipende dall’ora della giornata
Bellaria: Penso a quanto sono fortunato ad aver incontrato mia moglie e dovrei dirglielo più spesso

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intervista antonelli bellaria – MALPENSA24