Venti salme nel deposito provvisorio reperito nel vecchio ospedale di Legnano

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LEGNANO – È aperto da una settimana il deposito provvisorio delle salme in un magazzino seminterrato del vecchio ospedale di Legnano (nella foto, l’ingresso); al momento vi sono collocate una ventina di bare. Lo precisa l’ASST Ovest Milanese dopo il nostro articolo che ne dava notizia e una lettera di una lettrice che poneva una serie di domande sulla provenienza delle salme. L’ASST ora spiega perché si è resa necessaria questa soluzione. Da alcuni anni i Comuni del Legnanese hanno sottoscritto con l’ASST una convenzione per la collocazione delle salme destinate alla cremazione; lo scorso 1° aprile una circolare ministeriale (cui ne è seguita una analoga della Regione il 6) dispone di reperire spazi adeguati per le salme destinate alla cremazione o alla sepoltura nei cimiteri. A causa dell’emergenza sanitaria e del conseguente aumento di decessi, alcuni Comuni convenzionati si sono trovati in difficoltà nel reperire tali spazi: i cimiteri dispongono solitamente di posti per non più di 4-5 casse. Il governo ha dato indicazione di inumare provvisoriamente quelle in eccesso per provvedere poi alla loro cremazione, ma questa soluzione non è piaciuta ad alcune Amministrazioni, 22 in tutto, che hanno chiesto all’ASST una soluzione alternativa.

L’ASST: «Soluzione concordata con i Comuni convenzionati»

La soluzione attesa si è concretizzata nel magazzino ai piedi dell’edificio che un tempo ospitava il reparto materno-infantile del vecchio ospedale in corso Sempione: uno spazio in ordine, ampio e libero da un anno, anche se non adatto ad allestirvi una camera ardente. È qui che, da giovedì 2 aprile, vengono portate le bare in attesa di cremazione. L’ASST del territorio conferma i lunghi tempi per effettuare l’operazione, che stima in 10-15 giorni, dunque addirittura superiori, seppure di poco, a quelli indicati da noi. Collocare le salme in quel magazzino, anziché inumarle per poi riprenderle in un secondo tempo, è apparsa la soluzione migliore, che garantisce il rispetto di tutte le norme sanitarie, assicura discrezione ed evita «suggestioni emotive» per i familiari degli scomparsi e l’intera cittadinanza, come avvenuto a Bergamo con il trasporto di decine di bare ad opera dei camion dell’Esercito verso forni crematori di altre province.

Applicato per tutte il “protocollo Cornavirus”

Tutte le salme portate nel vecchio nosocomio legnanese sono gestite come se si trattasse di decessi per sospetto Covid-19, anche se non tutte lo sono: non si tratta neppure di pazienti deceduti all’ospedale di Legnano (che nella nuova sede dispone di una morgue capace di una quarantina di posti), bensì di morti sia per il Coronavirus, sia con sospetto Coronavirus o per altre cause. Le uniche alternative possibili al loro collocamento nel magazzino sarebbero state tenerli nelle sedi delle agenzie di pompe funebri, che non dispongono però di spazi a sufficienza, o seppellirli in via provvisoria. «In questo modo invece – concludono dall’Ospedale di Legnano – andiamo incontro alla sensibilità dei cittadini e alle richieste dei Comuni, senza alcun pericolo sotto il profilo sanitario, e superiamo finalmente la situazione di intasamento».

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