Via gli anestesisti, la Chirurgia di Busto dimezza gli interventi. L’allarme del primario

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BUSTO ARSIZIO – Non una protesta, né una polemica. Tutt’al più una sottolineatura, una preoccupata sottolineatura che Ildo Scandroglio, primario di Chirurgia generale all’ospedale di Busto Arsizio, affida a Malpensa24 nella speranza che chi di dovere ne prenda atto e agisca di conseguenza. Alle corte: per la carenza di anestesisti è impedito al dottor Scandroglio e alla sua équipe di utilizzare a pieno regime le sale operatorie del nosocomio di via Arnaldo da Brescia. Una drastica riduzione dell’agenda relativa agli interventi chirurgici, molti dei quali già previsti e, per forza di cose, cancellati dalla programmazione delle prossime settimane.

Un’altra emergenza

ospedale chirurgia bustoAnestesisti mandati a rotazione dai vertici ospedalieri a coprire i vuoti dei presidi dell’Asst della Valle Olona, a Saronno e Gallarate. Con la conseguente diminuzione dell’operatività a Busto Arsizio e non solo. Ildo Scandroglio non pronuncia questa frase, ma è emergenza, l’ennesima del settore sanità. Un problema enorme, che si riflette inevitabilmente sulla funzionalità delle prestazioni, fermo restando la garanzia dell’efficienza e della professionalità. La Chirurgia bustocca è considerata tra le migliori della Lombardia, perlomeno dal giorno in cui il dottor Scandroglio ha assunto la direzione della relativa Unità complessa. Con lui, ad esempio, è stata introdotta la laporoscopia, metodo chirurgico che consente operazioni poco invasive, degenze e convalescenze più brevi. Con lui e con i suoi collaboratori, il reparto ha ripreso quota. Lo testimoniano i numeri: 1500 e più interventi in un anno, suddivisi nelle due sale operatorie sinora disponibili ogni giorno (dieci alla settimana), ora dimezzate: una al giorno, quattro alla settimana. “Ciò significa che saremo costretti a privilegiare, com’è logico che sia, le patologie oncologiche, azzerando di fatto le patologie benigne” avverte il primario.

Le promesse dei politici

Sui numeri sono però basati gli accreditamenti: meno operazioni, valutazioni al ribasso da parte degli enti preposti ai controlli. “Un problema serio, che si proietta nel futuro” incalza Ildo Scandroglio, ponendo indirettamente l’accento sull’intero sistema sanitario lombardo, sull’allarme rilanciato proprio da Busto Arsizio, dai primari e dai medici che di recente hanno sottoscritto preoccupati documenti e invitato in città il presidente della Regione, Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, per sottoporre loro le diverse e serie complessità gestionali e operative. Un quadro di oggettive difficoltà quello offerto ai responsabili politici lombardi: carenza di professionisti e di addetti ai lavori a tutti i livelli. Pediatrie, Medicine, Pronto soccorso nel mezzo della bufera per gli organici ridotti ai minimi termini. E ora anche le Chirurgie. Inevitabili disagi e disservizi per gli utenti. Tante promesse, qualche minima soluzione, nessuna decisione vera. Se non l’attesa del progettato ospedale unico tra Busto e Gallarate, prospettiva ritenuta irrinunciabile, ma in calendario tra alcuni anni. Nel frattempo, chi soffre di una banale ernia, dove e quando potrà farsi operare?

Ospedale chirurgia busto – MALPENSA24