Volandia come Gardaland: sogna il suo Family hotel. Sul parking spunta la NewCo

MALPENSA – Come EuroDisney o Gardaland. Magari non ancora al livello dei grandi parchi d’attrazione italiani ed europei, ma Volandia punta a diventare così. E sogna il suo albergo, o meglio – come rivelano alcuni amministratori che qualche documento l’hanno visto – un family hotel. Che dovrebbe sorgere nella zona vicina alla pista delle macchine radio comandate.

Una struttura insomma, che punta a un target “famiglie – scolaresche” e che non dovrebbe andare a toccare in maniera pesante la fetta di mercato business che transita dallo scalo della brughiera. Ma tra ipotesi e verbi al condizionale ci sono alcune certezze: il parere critico del Comune di Ferno e quello più dialogante di Somma Lombardo. Due dei tre Comuni, insieme a Vizzola, che hanno già avuto modo di affrontare il tema e dare i primi giudizi.

Il fischio della pentola a pressione

Il progetto di ampliamento di Volandia aveva tutta l’aria di una pentola a pressione lasciata sul fornello a fuoco lento. Si sapeva che prima o poi la valvola di sicurezza avrebbe preso a “fischiare” e ad attirare l’attenzione su una progettualità di cui si parla da tempo nei palazzi della politica regionale e comunale, ma fino ad ora rimasta sotto traccia. E così è accaduto dopo la commissione provinciale dell’altro giorno, durante la quale nulla si è deciso (occorre dirlo) ma si sono palesati (occorre dire anche questo) dubbi e mal di pancia.

Quel che si sa

Ribadiamo che al momento l’intero iter amministrativo deve ancora iniziare. E che nell’accordo di programma oggetto della commissione tecnica in Provincia non si parla di albergo, ma solo di interventi, tra cui il mega parcheggio, “compatibili” con le varie destinazioni delle aree. Ed è su questo passaggio che i Comuni interessati frenano, in quanto invece hanno evidenziato la necessità di una variante urbanistica.

I dubbi di Ferno

Ferno si è spinta un po’ oltre nel giudizio tecnico. Parlando del multipiano in un documento ufficiale si legge di “una struttura che dovrebbe venire curata e finanziata da una NewCo, la quale metterebbe a reddito il parcheggio per rendere l’operazione economicamente sostenibile e che solo successivamente (il parking) tornerà nelle disponibilità della Fondazione Volandia”. E ancora: si fa riferimento al fatto che “l’iniziativa prospettata regge sulle entrate di più attività (parcheggi e hotel) svolte quali attività economiche imprenditoriali tese a supportare l’attività e lo sviluppo dell’aeroporto e pertanto non realizzabili in aree per servizi quale quella in argomento”. Ovvero: parcheggi e hotel saranno a uso esclusivo del museo dell’aeronautica, oppure serviranno anche allo scalo e quindi il tutto necessita di approfondimenti, passaggi amministrativi e rispetto delle tempistiche burocratiche.

La dialogante Somma

Non che a Somma siano del tutti convinti. Però i dubbi più grossi sono sulle dimensioni del multipiano che lasciano intendere, a quanto pare, che il parcheggio avrà dimensioni tali da tornare utile anche al terminal oltre che al museo. In ogni caso, questioni tecniche a parte, che verranno diramate nel corso dell’iter, nessuno mette in dubbio il valore culturale e attrattivo di Volandia e l’eventuale necessità di crescere ed essere ancor più performante nel richiamare visitatori. Il che significa: calma e gesso.

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