Regionali, Zappamiglio: «Il capolista è Longhini, ma Forza Italia è tutta con me»

VARESENon si sono ancora spente le fibrillazioni tra i berlusconiani. Dilaniati da polemiche, fughe in avanti, candidature che hanno “flirtato” (anche alla luce del sole) con gli alleati di Fratelli d’Italia e da figure che vanno in giro dicendo “gatto” senza averlo nel sacco. E la presentazione degli 8 candidati in Regione (in programma oggi pomeriggio alle 14.30) è preceduta da una dichiarazione del sindaco di Gorla Maggiore Pietro Zappamiglio che, in maniera del tutto cheta dà in realtà un messaggio molto forte. In sostanza: «Il capolista è Longhini, ma il partito è tutto con me».

Conta con chi sta il partito non le mostrine

Pietro Zappamiglio, che è anche responsabile provinciale degli Enti locali di Forza Italia, ha deciso che al momento della presentazione terrà un profilo aderente alla liturgia del momento. Ma sa anche che non può andare in conferenza con un fastidioso sassolino nella scarpa. Darebbe fastidio al momento del discorso ufficiale in cui parlerà della sua candidatura. E allora via “il dente, via il dolore”.

“Il ruolo del capolista gli è stato soffiato al fotofinish. Deluso?”, chiediamo tanto per sondare il terreno in vista dell’incontro in sede. E qui arriva il Zappamiglio che non ti aspetti: lineare, tono di voce sereno ma ficcante. «Mi rimetto alle decisioni del regionale e del vertice del mio partito – dice rispondendo alla domanda – Sono però onorato che, al di là della scelta fatta da Forza Italia, i referenti territoriali di tutta la provincia avevano indicato me quale possibile capolista. Ora, al di là dei gradi ufficiali che non ho mai bramato di avere, quello che conta è la fiducia che i commissari del Varesotto hanno riposto nella mia figura». In tre quattro parole: più delle mostrine conta avere il partito dalla propria parte.

Il giuramento provinciale

Parole che potrebbero accendere il fuoco. Per questo Zappamiglio sposta subito l’attenzione sul primo grande obiettivo politico in ballo: la presidenza della Provincia di Varese. E anche qui, senza fare riferimenti, di fatto richiama il partito all’ordine dopo l’uscita sugli “accordi bilaterali” fuori dal recinto di centrodestra di qualche forzista.

«Fedeltà e lealtà neri confronti di Emanuele Antonelli, che è il mio, anzi il nostro candidato presidente. Il centrodestra deve vincere e mantenere la guida di Villa Recalcati. Io stesso mi sono impegnato in prima persona nella raccolta firme a sostegno della sua candidatura e ora faremo campagna pancia a terra per lui».