Allarme lavoratori precari: «Senza rinnovo dei contratti nessun ammortizzatore»

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LEGNANO – NIdiL Cgil Ticino Olona lancia l’allarme per i troppi contratti a termine non prorogati durate questa emergenza epidemiologica. «A fianco di tanti lavoratori – racconta Juri Sbrana, Segretario generale NIdiL – che in questo difficile periodo riescono ad accedere alla cassa integrazione, laddove le aziende decidono  (giustamente per tutelare la salute dei lavoratori) di cessare l’attività per fronteggiare l’emergenza Covid19, ci sono anche tantissimi lavoratori a termine che non hanno possibilità di accesso agli ammortizzatori sociali, perché i loro contratti in scadenza non vengono prorogati. Per alcuni di loro c’è la possibilità di accedere all’indennità di disoccupazione Naspi, per altri non c’è al momento nessun sostegno».

Senza proroga nessuna tutela

«I lavoratori della somministrazione – sottolinea Sbrana – rischiano di essere più colpiti degli altri durante questa crisi, nel nostro territorio sono state sottoscritte con le agenzie più di centocinquanta Tis (la cassa integrazione per i lavoratori in somministrazione) coprendo una platea di oltre mille lavoratori. Purtroppo nonostante la possibilità per la somministrazione di attivare questo ammortizzatore sociale i lavoratori a termine che non vengono prorogati non possono usufruire di questo sostegno. Inoltre una volta superata la crisi non potranno tornare a lavoro nell’azienda utilizzatrice senza l’inserimento di una causale come previsto dal Decreto Dignità, su questo aspetto abbiamo chiesto al Governo a livello nazionale un intervento ma ancora non abbiamo ricevuto rassicurazioni».

Da precari a disoccupati

«Per tutte queste ragioni – continua la nota – stiamo chiedendo alle aziende del territorio di prorogare i contratti a termine consentendo anche a lavoratori precari di usufruire degli ammortizzatori sociali. Con un’importante azienda del territorio abbiamo sottoscritto un accordo che tutela i lavoratori a tempo determinato con la proroga dei contratti durante l’emergenza ma la situazione generale vede centinaia di lavoratori che passano dalla precarietà alla disoccupazione. Dobbiamo insistere – conclude Sbrana – affinché questa emergenza non penalizzi ancora di più chi si trova già nelle posizioni più fragili: la crisi va affrontata insieme, garantendo a tutti la continuità occupazionale, per ripartire uniti e compatti una volta che l’emergenza sarà finita. Non possiamo permettere che i lavoratori più fragili si sentano abbandonati».

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