A Fagnano nasce il circolo di Fratelli d’Italia. Il battesimo si terrà in “casa” Lega

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FAGNANO OLONA – In “casa” Lega nasce… il circolo di Fratelli d’Italia. E per sancire l’evento arriveranno la senatrice e coordinatore regionale Daniela Santanché, gli onorevoli Paola Frassinetti, Lucrezia Mantovani e Marco Osnato, il consigliere regionale Franco Lucente, il coordinatore provinciale e sindaco di Luino Andrea Pellicini e il consigliere provinciale e comunale di Gallarate Giuseppe De Bernardi Martignoni. Così dice la locandina dei meloniani, che in paese sono guidati dal presidente Fabio Pigni.

Circolo reale sede virtuale

È Federico Fasolino, consigliere comunale e capogruppo al Castello, ma anche vicepresidente del circolo a dare l’annuncio della nascita del circolo. Che vedrà ufficialmente la luce giovedì 23 luglio alle 18.30, in via Dante Alighieri al civico 33. Per l’esattezza in una location predisposta per ospitare eventi e sufficiente spaziosa per garantire tutte le norme di sicurezza anti Covid. La curiosità è che si tratta di uno spazio di proprietà del capogruppo leghista Fabio Beltemacchi, il quale per galanteria politica (del resto l’alleanza tra Lega e FdI al Castello è più salda che altrove) ha concesso ospitalità. E il motivo della scelta lo spiega Fasolino: «Abbiamo la forza per dare vita a un circolo, mentre sulla sede abbiamo scelto, per il momento, di soprassedere. Diciamo che all’inizio sarà virtuale. Più avanti si vedrà».

Insomma il partito della Meloni, dopo aver fatto fruttare al massino il risultato elettorale con due consiglieri di cui uno assessore (Claudia Guaglianone ha anche superato il tagliando del rimpasto), mettono a segno un altro colpaccio. Segnale che per contare non sempre è necessario essere in tanti.

A bocca asciutta

A fronte del brindisi augurale targato Fratelli d’Italia, c’è chi è rimasto a bocca asciutta: i leghisti. I quali dopo aver lanciato (e organizzato) l’idea di un aperitivo in piazza Alfredo Di Dio, che si sarebbe dovuto tenere sabato scorso, hanno dovuto ripiegare in marcia indietro e far slittare l’appuntamento. Per via della troppe adesioni, ha spiegato la voce ufficiale della Lega. Una mezza verità. Poiché l’altra metà del vero (non detta e nemmeno scritta) è che sono stati fatti i conti senza l’oste, che in questo caso è il Covid con tutto il popò di norme da rispettare. Ovvero: in casa Lega, una volta pianificato l’evento e avanzata la richiesta agli uffici comunali per poter svolgere la manifestazione sul suolo pubblico e ottenere l’autorizzazione, pare abbiano ricevuto picche. Del resto, in tempi di coronavirus, è complicato anche muovere una sola foglia. Figurarsi chiamare a raccolta i militanti senza aver calcolato o valutato anche il dettaglio più irrilevante. Disguido che qualche leghista “in libera uscita” ha commentato così: “Perfino quelli di Carlo Calenda (Azione ndr), che sono nati da due settimane, sono riusciti a fare il banchetto”.

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