A Jerago il tandem Aliverti-Ginelli ha ammazzato la democrazia

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A Jerago con Orago la democrazia è morta. Il Gruppo Consiliare “Gente di Jerago con Orago” denuncia pubblicamente fatti e atteggiamenti gravi avvenuti in questi primi mesi dell’Amministrazione Aliverti-Ginelli. Sotto accusa è il metodo perverso, già sperimentato nel secondo mandato Ginelli e messo in atto alla lettera dal suo erede e attuale sindaco Emilio Aliverti. “Gente di Jerago con Orago “ è favorevole ad un sano e corretto confronto democratico, nella logica dei normali pesi e contrappesi tra maggioranza e opposizione. Ciò non è stato possibile sin dal giorno delle elezioni, il 10 giugno scorso quando, alla chiusura dei seggi, i consiglieri di minoranza Rabuffetti e Panfili sono stati apostrofati dal vincitore Ginelli e letteralmente minacciati con le parole “non è finita qui”. Oltre al non sapere vincere, la nota acrimonia del personaggio è emersa subito in tutta la sua brutalità. All’apertura del primo consiglio comunale, avvenuto a fine giugno, l’ex Sindaco Ginelli, in barba a qualsiasi norma sulla privacy, e probabilmente per rimarcare il suo ruolo dominante all’interno della nuova Amministrazione, ha pensato di ridicolizzare gli avversari attaccando subito a spada tratta la minoranza sul tema tasse (tariffa rifiuti), dimenticandosi di contestualizzare e di ricordare le cospicue tasse pagate sotto altre forme. Fa quantomeno sorridere che un libero professionista del suo calibro ricordi ai lavoratori dipendenti della minoranza di pagare le tasse. Nel consiglio comunale del 26 luglio, come noto, la maggioranza ha approvato il progetto per il nuovo impianto di illuminazione pubblica a Led. Di fronte alla mia proposta di approfondire meglio l’argomento, al fine di contenere i costi da 2,3 a 1,4 milioni, non solo il tandem Ginelli-Aliverti ha deciso di proseguire trascurando i potenziali effetti negativi sulle casse comunali, ma a metà agosto il sindaco ha pure annunciato alla stampa che l’impianto sarebbe stato a costo zero a fronte di un investimento privato di 2,3 milioni, cosa del tutto falsa.
Nel consiglio comunale del 14 settembre, l’approvazione della Convenzione con le Scuole Materne è stata ulteriore occasione per Ginelli di insultarmi pubblicamente, alla semplice richiesta di prolungare da 1 a 2-3 anni la durata della Convenzione, per permettere alle Scuole di programmare con maggiore serenità entrate e uscite. Il 25 settembre sono apparsi sul sito web del Comune i nominativi dei componenti delle Consulte comunali (con funzione consultiva sulle politiche del territorio, del bilancio, sociali, ecc.) ed è stata subito chiara l’impostazione di tipo “militare” che il tandem Ginelli-Aliverti ha voluto dare a questi organi dove, su 5 componenti, 3 o 4 sono membri o simpatizzanti della maggioranza. Nemmeno all’interno di esse si è voluta una più ampia rappresentanza della popolazione, esulando dalla logica di appartenenza politica. Nel consiglio comunale del 26 settembre, la richiesta formale di “Gente di Jerago con Orago” di convocare i prossimi consigli comunali alle ore 21 e non alle 19, al fine di favorire una maggiore partecipazione della popolazione e dei consiglieri stessi, è stata rispedita al mittente dal sindaco Aliverti con le parole “francamente la partecipazione del pubblico mi interessa poco”. La minoranza ha lasciato l’Aula in segno di protesta. L’ultimo articolo relativo al premio assegnato dal Comune alla Lipu, appare un utile diversivo per distogliere l’attenzione da questo approccio alla gestione della cosa pubblica che appare senza senso, teso a prevaricare sempre e basato su un’ignoranza dei criteri di base per un ordinato confronto democratico. Tra l’altro, ancora una volta, l’Amministrazione si è dimenticata di ringraziarmi, che allora ero assessore all’Ambiente, e il tecnico comunale Davide Biganzoli, veri artefici della delibera “Salva Rondini” e la cura della nidificazione dei rondoni sul tetto della Villa Comunale. In conclusione, riteniamo che la scelta di mettere tutti a tacere e di far sembrare che tutto vada bene, stia arrivando a dei livelli assurdi e parossistici. Nel Comune di Jerago con Orago, apparentemente retto da una Amministrazione illuminata e lungimirante, la democrazia è ufficialmente morta e la partecipazione dei cittadini “interessa poco”. Continueremo a combattere perché questo non avvenga.

Salvatore Marino
(Fratelli d’Italia – capogruppo della lista “Gente di Jerago con Orago”)

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