Accam unisce anche a Busto Lega e Cinque Stelle: “Siamo in sintonia”

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BUSTO ARSIZIO – Sono d’accordo su tutto: sul piano industriale che non è credibile, sul mantenere la chiusura al 2021 e sull’aprire ai non soci per mettere in ordine i conti della società. Siamo a Busto. Ma su Accam, argomento sul quale leghisti e grillini sono in perfetta sintonia, sembra di stare a Roma, dove Lega e Cinque stelle governano insieme.

L’alba di un’intesa?

«Ci fa piacere che finalmente anche la Lega prenda una posizione chiara su Accam. Più volte palesata, ma mai fino a oggi veramente ufficializzata – si legge nella note dei Cinque stelle di Busto – Una decisione che riporta finalmente l’interesse dei cittadini al centro della politica. E in consiglio quindi ci troveremo sicuramente concordi nel votare contro il posticipo della chiusura dell’inceneritore». E se così fosse martedì 23 ottobre in Sala Esagonale si registrerà un fatto politico storico per la città.

I punti di contatto

Le perplessità leghiste sul piano industriale più o meno coincidono con con le motivazioni dei Cinque stelle: «Noi lo abbiamo detto più volte negli ultimi tempi. Il piano industriale voluto da Accam presenta enormi criticità». Tra queste il conferimento dei rifiuti extra consorzio in deroga all’in house, i pesanti costi aziendali derivati dal contratto con Europower.

Non solo. Tra Cinque stelle e Lega, su Accam c’è anche piena sintonia su come arrivare alla salvezza della società al 2021 e senza ulteriori proroghe. Nella nota, infatti, i grillini ripongono la stessa soluzione che, solo ieri, Francesco Speroni ha illustrato a Malpensa24.

«Se il problema di Accam per arrivare alla chiusura in bonis nel 2021 è quello di uscire dall’in house – scrivono i Cinque stelle – siamo anche disponibili a valutare, e anche i sindaci dovrebbero farlo, questa possibilità. La scusante del fallimento imminente, già usata già nel 2016, non è più accettabile».

Ci vediamo in consiglio

La nota poi prosegue rimandando tutto al consiglio comunale: «Come dichiara Speroni, segretario della Lega, il voto sul piano industriale di Accam dovrà passare dal consiglio comunale, il quale non ha dato un mandato in bianco al sindaco Antonelli. Anzi, la delibera votata nel 2016 ribadiva a chiare lettere la chiusura dell’inceneritore al 2021. A oggi la Lega si è espressa. Noi ci auguriamo che non cambi idea al momento del voto».

I Cinque stelle poi premono per affossare, almeno in consiglio la proroga e così mettere Forza Italia in netta minoranza: «Facciamo un appello alle forze di opposizione, in particolare a Busto al Centro nelle cui fila siedono due medici che non possono ignorare le evidenze dell’analisi epidemiologica sulle ricadute dell’inceneritore fatta da Ats. Ma anche al Partito democratico, che purtroppo ultimamente sta facendo in più occasioni da stampella alla maggioranza. L’auspicio è che il tema Accam non venga trattato ai fini di uno scambio di “cortesie” in vista delle elezioni provinciali».

Cosa deve fare la società

Infine i grillini dettano i compiti al cda di Accam: «La società si impegni a portare alla prossima assemblea un prospetto con un piano di chiusura al 2021 come se agisse fuori dall’in house, quale alternativa all’unico piano industriale proposto. Così si supererebbe anche il problema, più volte evidenziato dalla presidente Laura Bordonaro, di alcuni mancati conferimenti da parte dei soci, che non permettono di raggiungere i ricavi previsti».

 

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