MORNAGO – Bestemmie in serie, imbrattamenti digitali e grida inarticolate hanno accompagnato la riunione indetta su Zoom ieri sera, giovedì 15 aprile, da Lega-Libera Mornago per discutere il nuovo Pgt adottato dal Comune. L’incursione a opera di ignoti, che durante la serata si è ripetuta più volte prima di essere neutralizzata, è stata fronteggiata dal capogruppo d’opposizione Stefano Biondaro nel corso della sua analisi del futuro assetto previsto per il territorio. Tre i temi principali: evitare di stravolgerlo per assecondare richieste contingenti di privati, la valorizzazione del paesaggio e come incentivarla.
Un’esplosione di urla confuse
A quasi un’ora dall’apertura dell’incontro Biondaro stava illustrando con la cartografia i cambiamenti in arrivo quando ignoti disturbatori hanno iniziato a digitare nella chat bestemmie a ripetizione. In seguito ai primi tentativi di estrometterli sono spariti di scena, ma solo per tornare all’assalto, di lì a poco, con la riproduzione di un simbolo fallico sulle slide e l’ingiunzione di tacere al conduttore dell’evento. Poi ancora una pausa e, seguita dall’espulsione definitiva, un’esplosione di urla confuse. Una volta riportata la situazione all’ordine, il capogruppo di Libera Mornago ha ripreso il filo del discorso indicando i vari punti critici dove andrà a intervenire il Pgt.
L’area del centro sportivo
Tra i diversi luoghi passati in rassegna, protagonista dell’incontro è stata soprattutto l’area dismessa del centro sportivo, destinata alla vendita per trasformarsi in un centro commerciale: «Non dobbiamo giocarci per sempre grandi potenzialità inseguendo l’ennesima “scatola da scarpe”», ha osservato Biondaro. «Negli anni non sono state fatte politiche particolari, è stata lasciata andare. Si potrebbe magari trasformarla in uno spazio più ampio per lo sport, in grado di servire anche i paesi limitrofi: le strutture simili sono quella di Sumirago, che però non si affaccia sulla Sp17 o quella di Jerago, che è dedicato alla piscina come attività complementare».
I vincoli e gli incentivi
La preoccupazione espressa da Biondaro è che l’impostazione data al nuovo piano di governo del territorio, sfoci in un “va bene tutto”: «Sì anche al liberismo, come proclamato dalla maggioranza, ma non c’è uno sforzo di analizzare gli spazi da preservare. Propongo dei vincoli di inedificabilità assoluta, individuando zone da tutelare e quelle che invece possono essere edificate, così da poter andare incontro alle richieste di modifica da parte dei privati. Un’altra idea per valorizzare il paesaggio, l’oro di casa nostra, sarebbe anche offrire una maggiore volumetria a chi sceglie accorgimenti che rispettino quella che chiamo “la grammatica” dei nostri spazi aperti o centri storici».
I centri storici
Sotto i riflettori anche i centri storici e le possibili norme per tutelarli; come ha però ha ammonito Luca Bosetti, vicepresidente di Italia Nostra Varese presente all’appuntamento online, «non sono più recuperabili se non per piccole porzioni. La nostra struttura abitativa non è più quella di cento anni fa, e si è affermata una mentalità fortemente individualista, per cui se uno è in un cortile fa ciò che vuole».
Tra gli appunti sollevati da Lega-Libera Mornago c’è stata anche la mancanza di esponenti della maggioranza all’incontro: «Mi avevano detto che le mie proposte erano interessanti, ma finora non hanno avuto seguito: non resta che affidarci alla loro parola. Certo che con la loro assenza, confermano una volontà di tirare dritto senza ascoltarci; noi volevamo invece creare un’occasione di confronto con loro e con la cittadinanza».
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