Cgil contro Coop, presidio a Busto: «Non si può far pagare la sosta ai dipendenti»

BUSTO ARSIZIO – La Coop fa pagare il parcheggio ai propri dipendenti, e la Filcams-Cgil organizza un presidio di protesta. Le bandiere rosse sono spuntate in viale Duca d’Aosta, di fronte al supermercato di Busto Arsizio, che è uno dei tre (insieme a quelli di Laveno Mombello e Lavena-Ponte Tresa) in cui il personale è in fibrillazione da quando la società ha introdotto un abbonamento mensile agevolato per chi lascia l’auto nei posteggi che sono invece gratuitamente a disposizione della clientela. In realtà a Busto la questione si è parzialmente risolta con la concessione da parte di Coop di 25 pass gratuiti per la sosta, ma a Laveno e Ponte Tresa non ci sono state aperture. «Dipendenti sempre disponibili e in prima linea nei lockdown, non meritano questo trattamento» protesta il segretario generale della Filcams-Cgil di Varese Livio Muratori.

Il caso

Il problema è sorto nel novembre dello scorso anno, quando i parcheggi Coop sono stati dati in gestione a una società privata, Quick. Stabilendo una convenzione che prevede un abbonamento “mensile agevolato” per i dipendenti del costo di 30 euro mensili. «Considerato che i dipendenti, che sono a loro volta soci Coop, sono in maggioranza part time a 20 o 24 ore con una busta paga che oscilla tra 800 a 900 euro, il danno economico è assolutamente rilevante – spiegano i rappresentanti di Filcams-Cgil di Varese che stanno seguendo la vertenza, Matteo Tibaldo e Laura Giannessi – questa decisione di Coop Lombardia penalizza i lavoratori e si inserisce in un contesto generale assai critico: Contratto di Lavoro Nazionale scaduto e disdetta del Contratto Integrativo Aziendale a fine 2019. Ma anche la mancata erogazione del premio di produttività aziendale nonostante il bilancio 2020 chiuso con più di 6 milioni di utile. La cooperazione non era questa cosa».

Il presidio

«Siamo in presidio a Busto, perché è il centro di rappresentanza del presidente di Coop Lombardia Daniele Ferrè – ammette Livio Muratori – dopo un anno di trattativa l’azienda ha deciso di non tornare indietro rispetto a questa sua decisione inspiegabile. Anche se qui a Busto qualche passo nel frattempo è stato fatto con la concessione di 25 pass per risolvere in parte il problema, ma a Laveno e Ponte Tresa no, e questo è intollerabile. Ecco perché abbiamo confermato questo presidio. Coop è l’unica azienda della GDO che sta facendo pagare il parcheggio ai dipendenti, nessun altro competitor lo fa. È il primo caso in provincia». Anche a Busto però l’apertura concessa appare insufficiente: «L’ideale sarebbe un pass per ogni dipendente» spiega Tibaldo. Circa 50 addetti a Busto, 43 a Ponte Tresa e 35 a Laveno. «A Coop – rimarca Giannessi – non costerebbe niente, visto che a Busto e Ponte Tresa c’è un parcheggio in parte vuoto, e a Laveno lo sarà non appena si sblocca il contenzioso con il Comune».

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