Pro Patria e Vecchio: le bandiere non vanno ammainate

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BUSTO ARSIZIO – Una brutta notizia in casa Pro Patria, dopo la rigenerante e incoraggiante vittoria di domenica sera contro la Juventus Under 23. Nel settore giovanile biancoblù, sempre presieduto da Beppe Scandroglio, si è purtroppo consumato in silenzio l’addio di Andrea Vecchio, “vittima” dei nuovi regolamenti che impongono agli allenatori delle squadre Primavera l’obbligo del patentino Uefa A., quello per intenderci ottenuto da Michele Ferri, altra eccellenza e risorsa bustocca a km zero in cerca d’autore.

Anno sabbatico

Chi aveva sperato fino all’ultimo in una deroga all’italiana o chi aveva pensato in un intervento della società per una soluzione alternativa alla apnchina (capo scouting del vivaio?), è rimasto invece deluso: le strade di Andrea Vecchio e della Pro Patria sembrano proprio destinate a dividersi, con l’ex tigrotto – amatissimo dalla piazza per i suoi trascorsi con la maglia biancoblù tanto da rimetterci persino la carriera – che si prenderà suo malgrado un anno sabbatico, non riuscendo a conciliare i necessari corsi (a Coverciano) con gli impegni di lavoro e di famiglia.

Gentilini alla Primavera 4

Senza nulla togliere alla professionalità di Giuliano Gentilini, promosso dai Giovanissimi alla guida della Primavera 4, la perdita di Andrea Vecchio, che dalla panchina della Caronnese (come vice di Zaffaroni) aveva fatto una scelta di cuore accettando addirittura la panchina dell’Under 17 della Pro, fa comunque riflettere e deve soprattutto suggerire un doveroso approfondimento, perché nel caso specifico siamo di fronte ad una bandiera della Pro Patria non ad un giocatore qualsiasi.

Le bandiere e le soluzioni

E le bandiere – e citiamo anche Matteo Serafini, accasatosi nel vivaio della FeralpiSalò – non vanno mai dimenticate, né tantomeno ammainate. Come abbiamo apprezzato e condiviso la scelta del direttore sportivo Sandro Turotti di tenere, in una nuova veste, Beppe Le Noci, così ci permettiamo di esortare la società a non arrendersi e a non sottovalutare quel senso di appartenenza di chi ha davvero sudato la maglia biancoblù, onorandola sul campo.
Le soluzioni, se c’è reciproca stima, comune volontà e amore per gli stessi colori (e fra Andrea Vecchio e Patrizia Testa simili valori sono sicuramente condivisi), si possono sicuramente trovare. La nuova riforma dei campionati Primavera potrebbe essere l’occasione giusta per potenziare il vivaio tigrotto, inserendo nuove professionalità. Di una cosa siamo certi: fra la Pro Patria e Andrea Vecchio non piò finire così…

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Pro Patria Vecchio bandiere – MALPENSA 24