Masterplan Malpensa, le osservazioni di Casorate. La minoranza: «Incoerenti»

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CASORATE SEMPIONE – Sono tre i documenti che l’amministrazione di Casorate Sempione ha proposto come osservazioni sul procedimento di Via (Valutazione di impatto ambientale) per il Masterplan 2035 di Malpensa. Che erano già state depositate agli atti. Le ha spiegate l’assessore all’Urbanistica, Andrea Tomasini, in consiglio comunale, lunedì 29 novembre, in risposta a un’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza Casorate Aperta. L’obiettivo dell’opposizione era avere chiarimenti – fra gli altri – sul «percorso che si intende perseguire per tutelare i cittadini, l’ambiente e il territorio nei confronti di un progetto che potrebbe variarne notevolmente gli equilibri già precari», ha sottolineato il consigliere Isacco Boffi. Ora il prossimo passo lo faranno i nove sindaci del Cuv, che si ritroveranno con «l’auspicio di mantenere – o trovare – una linea comune da seguire», ha poi precisato Tomasini.

Le osservazioni di Casorate

Le osservazioni, rispetto alle integrazioni del proponente, hanno scadenza il 13 dicembre. La prima delle tre proposte dall’amministrazione casoratese è «firmata dal sindaco (Dimitri Cassani, ndr) che dà parere contrario alla procedura per un motivo formale legato alle tempistiche delle richieste delle osservazioni». A questa si aggiunge un parere «tecnico», promosso dalla consulente ambientale. E riguarda «l’analisi al Sia (Studio di impatto ambientale), in cui si nota un non adeguato strumento di tutte le matrici ambientali e dei possibili inquinanti». Nello specifico, la relazione verte sul fatto che «non si trova nessuna considerazione sugli inquinanti di tipo fisico e prede in esame l’analisi delle componenti acquee». Ma invita anche a «rivedere sia le analisi degli scarichi che la gestione futura con il consorzio di Sant’Antonino, a cui siamo appoggiati». Inoltre, si concentrava sul «consumo di suolo e sugli approfondimenti delle componenti della biodiversità, fino all’attenzione sulla matrice dell’area, come le rotte e i problemi annessi».

Le mosse del Cuv

La terza osservazione è «un lavoro di sinergia del Cuv, con un documento unitario». Tra i punti spicca «la sostenibilità ambientale dell’aeroporto», con la «rapida attuazione di opere di mitigazione e di compensazione previste dal cosiddetto vecchio Piano d’area». Ma anche la «riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico».  Per poi attuare la «zonizzazione acustica di Malpensa e applicare le procedure antirumore». Spazio anche al tema «dei collegamenti con l’aeroporto e, quindi, la viabilità con i Comuni limitrofi», oltre agli «appunti sulle ricadute occupazionali e sulle tipologie contrattuali». Chiudono la «programmazione dello sviluppo territoriale» e le «risorse e la rappresentanza del territorio, chiedendo a Sea di destinare in modo continuativo contributi per interventi culturali, ambientali, sociali, educativi e sanitari».

«Richieste incoerenti»

Nel frattempo, le considerazioni della minoranza. «Le richieste fatte dal Cuv e dall’amministrazione sembrano incoerenti», dicono. Se da un lato richiedono «tutela del territorio e riduzione del consumo di suolo», dall’altro «si spendono per realizzare ulteriori opere viabilistiche nella provincia più infrastrutturata d’Italia». Opere che «erano già previste in passato». Uno degli esempi, fra i più discussi in paese, quello della ferrovia Gallarate-Malpensa t2. «Ci chiediamo se non sia il caso di spendersi collegialmente (nel Cuv) per richiedere una Vas generale su tutto l’impatto dell’opera (indotti infrastrutturali compresi) e non su ogni tassello a sé stante». Alla base, i «nostri valori fondamentali». Tra cui, citano, la salvaguardia dell’ambiente, del benessere e della comunità. «Riteniamo giusto spenderci a tutela dei cittadini e di un modo di vivere più sostenibile. Siamo rimasti stupiti che l’amministrazione abbia scelto di agire senza confrontarsi in consiglio, senza un parere condiviso, magari anche ascoltando i cittadini».

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