Scrivo, in qualità di co-portavoce, a nome dei membri di Europa Verde della Città di Varese e della sua Area Vasta, intesa come buona parte dei Comuni che vi confinano e che hanno come riferimento due patrimoni come il Parco del Campo dei Fiori e il Lago di Varese.
Vogliamo da subito sgombrare il campo da qualsiasi dubbio: siamo contentissimi/e che il Lago di Varese stia (non lo è ancora nella sua interezza) ritornando balneabile. Il sottoscritto, in qualità di sindaco di Comerio, a suo tempo, oltre a far parte dell’ACR – Associazione dei Comuni Rivieraschi, è stato anche un sottoscrittore dell’AQST.
Nelle scorse settimane Europa Verde ha promosso il Manifesto del Lago di Varese, nel quale si è voluta rimarcare l’importanza della destinazione futura di questo luogo così importante e simbolico per il nostro territorio e per la sua storia. Abbiamo inoltre posto una serie di quesiti direttamente ai Rappresentanti istituzionali, chiedendo come intendessero tutelare la biodiversità di questa area protetta: al presente, non abbiamo ricevuto alcuna risposta, né i medesimi temi sono stati a nostro parere sufficientemente ripresi dalla stampa locale.
Vediamo in questi giorni una prevedibile competizione politica – diverse elezioni sono tra meno di un anno – nel tentare di mettere la propria firma sul tema Lago; assistiamo soprattutto a tanti revival dei tempi che furono, incentrati quasi esclusivamente a un utilizzo del lago da parte dell’uomo.
Crediamo che il lavoro fatto sino ad ora sia stato solo un primo, iniziale passo, e ci piace definirlo “un risarcimento”, verso quello che potrà diventare il Lago di Varese. L’attuale progetto di AQST finirà nel 2023: le incognite da lì in avanti saranno molte, sia per la questione tecnica che in riferimento ai cambiamenti climatici.
Qualche importante considerazione, che ci preme portare all’attenzione:
- Dando per assodata l’ipotesi che i prelievi ipolimnici continuino a non creare problemi al Lago Maggiore, entro quando sarà ultimato il completo isolamento del Lago di Varese da tutte le fonti inquinanti?
- Quando saranno completate le fondamentali opere sulle fognature dei Comuni rivieraschi, e con quali e quanti fondi si intende portare avanti tali interventi?
- Come saranno gestite le sempre più frequenti situazioni di criticità presso i depuratori, causate dalle bombe d’acqua?
- Come saranno gestite le problematiche correlate alle specie esotiche vegetali e animali che popolano da anni le sponde del Lago mettendo a rischio la sopravvivenza delle specie autoctone e, di conseguenza, la ricca quanto delicata biodiversità del territorio?
- Nello specifico della balneazione, come sarà gestito l’afflusso delle persone alle rive?
- Quali studi scientifici sono stati avviati per valutare l’impatto che la balneazione potrebbe avere sugli equilibri delle Zone di Protezione Speciale e Zone Speciali di Conservazione?
- Quali risorse saranno impiegate per accertarsi che la balneazione si limiti alle aree sperimentali, senza sconfinare nelle zone di interesse ecologico, che rappresentano la vera peculiarità del Lago di Varese e che gli hanno permesso di entrare nella rete Natura 2000, da salvaguardare con assoluta priorità?
Sono domande concrete di fondamentale importanza a cui sarà doveroso rispondere prima di ricadere in una situazione ancora più critica di quella attuale.
Sabato 2 luglio si terrà una bella traversata a nuoto del lago. La storia umana è piena di episodi di questo tipo, da Mosè fino ad arrivare a Beppe Grillo: crediamo che il nostro territorio abbia bisogno di una sana traversata nel buonsenso, e di una visione che sappia mettere al centro non più solo l’uomo, con interessi contingenti e immediati, bensì anche l’ecosistema composto da tutte le specie animali e vegetali che lo abitano da secoli e che rappresentano la più grande eredità per le generazioni future.
Silvio Aimetti
Co-Portavoce Europa Verde | Verdi della Città di Varese