‘Ndrangheta in Lombardia, imprenditori accusati di agevolare le cosche crotonesi

Riciclavano i proventi delle attività del clan ‘ndranghetista della famiglia Arena di Isola di Capo Rizzuto, sfruttando un giro di fatture false per oltre 20 milioni di euro, messe a punto attraverso sette società “cartiere”, riferibili a prestanome o a imprenditori in Lombardia, Umbria e Calabria.

Questo il quadro investigativo emerso da un’inchiesta coordinata dai Carabinieri e dai Finanzieri dei rispettivi Comandi Provinciali di Bergamo, che questa mattina, lunedì 5 settembre, hanno eseguito 30 misure cautelari chieste dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia.

Gli indagati dovranno rispondere di accuse a vario titolo per associazione per delinquere aggravata dall’aver agevolato le attività della cosca ‘ndranghetistica del crotonese, usura, ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, favoreggiamento, nonché reati tributari e fallimentari.

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