Visite al cantiere della Caserma Garibaldi a Varese, Angei (Lega): «Sono sicure?»

VARESEIl 22 e 23 ottobre il cantiere della Caserma Garibaldi apre le porte alle visite. Un’occasione per conoscere le nuove destinazioni d’uso, le soluzioni architettoniche e di restauro che porteranno alla trasformazione del compendio nel nuovo polo culturale di Varese. In merito alla proposta il consigliere comunale leghista Stefano Angei ha presentato un’interrogazione in cui chiede all’amministrazione se ritiene che le visite possano essere causa di pericolo per i varesini.

L’iniziativa

L’iniziativa dell’assessorato alla cultura del Comune di Varese prende il via già a partire da venerdì 21 ottobre, con l’incontro “Nuovo polo culturale della città. Caserma Garibaldi”, dalle 15 alle 18 nell’Aula Magna dell’Università dell’Insubria di via Ravasi, mentre sabato 22 e domenica 23 si terranno le visite guidate, con i varesini che saranno accompagnati all’interno del compendio monumentale. Una volta terminata la riqualificazione l’edificio accoglierà i servizi bibliotecari, i fondi storici e l’Archivio del Moderno

Il modulo da firmare

Il consigliere della Lega Stefano Angei fa notare che ai cittadini che hanno effettuato la prenotazione per la visita il Comune di Varese, per mezzo dell’Ufficio gestione servizi turistici, ha richiesto di compilare un modulo dal titolo “dichiarazione liberatoria di responsabilità per gli organizzatori della visita”. Il modulo riporta diverse clausole tra cui una in cui il firmatario “solleva l’Amministrazione comunale e il personale in loco da qualsiasi responsabilità, diretta e indiretta, per eventuali danni materiali e non materiali…”

Angei: «Pericoli per i visitatori?»

Angei ha dunque presentato un’interrogazione indirizzata a sindaco e assessori competenti in cui chiede «se codesta amministrazione ritiene vi possa essere una pericolosità nell’effettuare la visita al cantiere della caserma Garibaldi, tale da imporre la sottoscrizione di una liberatoria di responsabilità degli organizzatori, cioè il Comune stesso» e quale sarebbe secondo l’amministrazione la valenza giuridica che assume tale documento.