Spazio Farioli contro la violenza, Sara Magnoli presenta “Se il freddo fa rumore”

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BUSTO ARSIZIO – “Se il freddo fa rumore” di Sara Magnoli, insignito nel 2017 del premio speciale “L’Aringo” al concorso “Essere Donna Oggi” di Gallicano (Lucca), è un libro che affronta i temi della violenza di genere e, soprattutto a livello psicologico, verso i più deboli. Il mese di marzo, dedicato alla Giornata Internazionale della Donna, è un’occasione per lo Spazio Arte Carlo Farioli di Busto Arsizio di proporre “Se lasciamo un segno”, serata che si terrà mercoledì 27 marzo alle 21 nella sede di via Silvio Pellico in cui l’opera sarà presentata alla presenza dell’autrice.

Interverrà anche SiCura di Gallarate

Alla presentazione, che sarà moderata dalla giornalista Veronica Deriu, è previsto anche l’intervento, con la presenza della presidentessa Anna Laghi, di SiCura di Gallarate, associazione nata proprio con l’obiettivo di contrastare qualsiasi forma di violenza e abuso nei confronti dei soggetti deboli, dall’infanzia alla terza età. A questo scopo si avvale di percorsi di formazione, consulenza e supporto diretto, toccando aspetti medici, psicologici, legali, terapeutici e riabilitativi nei contesti del trauma, dell’abuso e del disagio sociale, e di un team di professionisti con consolidata esperienza nei diversi settori.
La serata, introdotta da Betty Farioli dello Spazio Arte Carlo Farioli, vedrà anche l’intervento dell’illustratore Tiziano Riverso che darà vita dal vivo a quadri ispirati alle emozioni e alle sensazioni della serata.
L’incontro si svolgerà in un contesto ambientale molto speciale: nelle sale dello Spazio Farioli è infatti allestita “Il Colore della Terra”, personale dell’artista Mausheng Chen a cura di Zhu Hongyu, inserita nel Festival Fotografico Europeo dell’Afi. La mostra documenta i diversi punti di vista da cui possono essere osservate le cose che ci circondano: le immagini esposte sono infatti per l’artista fonte di ispirazione e percezione forti, per raccontare il mondo in modo insolito. Hanno qualcosa in comune con l’estetica orientale, che influenza in maniera impercettibile ma eloquente la sua creazione artistica. Riprende infatti foto dall’alto: questo significa affacciarsi al mondo con sguardi inconsueti, ricercando le forme, i colori, le sfumature e i cromatismi che si rifanno all’arte.

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