BUSTO ARSIZIO – Chi va, chi viene e chi rischia di restare col cerino in mano. La Pro Patria non è il campo dei miracoli né vuole essere il terreno da cui ricavare sostentamento vita natural durante. Per dire di una campagna acquisti proporzionata alle risorse: un motto che vale per tutti. Perciò Sandro Turotti, il d.s. e non solo, visti gli oneri (tanti) e gli onori (si spera altrettanto copiosi) che poggiano sulle spalle potenti deve spendere il tesoretto con due obiettivi: colpire il bersaglio rafforzando la squadra e tenere una “scorta” per eventuali correzioni. Intanto ai cinque che hanno già detto sì (Santana, Le Noci, Pedone, Galli e Disabato) se ne sta per aggiungere un altro, ossia la “roccia” Molnar che ha praticamente raggiunto l’accordo, mentre è in divenire la situazione del difensore Giovanni Zaro che, a quanto si dice, s’è infilato nelle pieghe dei procuratori, anzi, del procuratore che fa il suo mestiere e quindi batte cassa. Ma la cassa, qui, non è il pozzo di San Patrizio (o di Santa Patrizia) quindi c’è il rischio che il “Giuan” possa – ma questo passo è assai probabile – disputare la serie C altrove, magari in una squadra con più soldi e altri traguardi (Alessandria?). Vero che, stando ai rumors di mercato, il club bustocco si sta guardando in giro in nome e per conto di quel detto che prevenire è meglio che… restare in mezzo al guado.
Presentata la fidejussione
Intanto la società ha adempiuto a tutto l’incartamento, compreso il contratto per gli stewart e ovviamente la fidejussione, per l’iscrizione al campionato. La scelta della presidentessa di andare avanti da sola – almeno fino a fine anno – significa che i soldi li scuce lei in attesa di capire quale sarà, ad esempio, la posizione dello sponsor Unet. Si scrive Unet, ben inteso, si legge Giuseppe Pirola il quale attende, questa volta nero su bianco, la proposta della presidente prima di decidere. L’impressione, ma solo un’impressione, è che lo sponsor sarà confermato ma il progetto che prevedeva anche il sostegno al settore giovanile cassato. Anche perché, secondo opinioni diffuse, a Pirola non sarebbe dispiaciuta una società con la stessa Testa e il gruppo Calleri per un programma triennale e ambizioso.
Pro patria mercato – MALPENSA24