Provincia in bilico: il centrodestra in frantumi alla ricerca di una nuova intesa

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VARESE – Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Tutti in coro vanno ripentendo: “In Provincia, siamo e stiamo nel centrodestra”. Ma poi, nella realtà dei fatti, ognuno va per la propria strada. Del resto gli indizi di un’alleanza che fatica a trovare quadra e sintesi non mancano. E il “caso Alfa” è solo il penultimo esempio di una lacerazione tra le varie componenti. L’ultimo è fresco fresco: dei cinque consiglieri provinciali che compongono Liberi per la Provincia, quattro si autosospendono (Riganti e Longhini di Forza Italia, Mattia Premazzi eletto in quota al gruppo di Raffaele Cattaneo e Marco Magrini della componente civica) e uno, Giuseppe De Bernardi Martignoni, no. Il consigliere di Fratelli d’Italia, infatti, pur esprimendo un giudizio critico critica sulla posizione del Carroccio per Alfa, non segue l’indicazione del gruppo.

Fuori dal coro

Quella che si è creata in Liberi per la Provincia è una spaccatura nella spaccatura. Dopo che Marco Riganti, capogruppo a Villa Recalcati, e Simone Longhini hanno annunciato la loro autosospensione, anche Mattia Premazzi e Marco Magrini hanno optato per la “pausa di riflessione”. De Bernardi Martignoni no: «L’atteggiamento della Lega è certamente criticabile – spiega il consigliere provinciale del partito della Meloni – Ma noi apparteniamo a un’alleanza di centrodestra e lì restiamo. A sostegno del presidente Antonelli e in linea con quanto già dichiarato ieri (venerdì 11 ottobre) all’incontro del partito a Varese dal nostro coordinatore provinciale Andrea Pellicini». Che è anche sindaco di Luino e che l’altra sera all’assemblea di Alfa è intervenuto a sostegno di Marco Riganti, il quale chiedeva il rinvio del punto per una maggiore condivisione sui nomi dei consiglieri da eleggere.

Ed è proprio qui che sta il punto. E lo evidenziano alcuni esponenti del partito di Berlusconi, i quali si interrogano sul “perché della scelta di Fratelli d’Italia di spaccare la linea del gruppo provinciale, dopo averla sostenuta davanti a un centinaio di sindaci”.

Le richieste di Forza Italia

E’ evidente che la linea d’orizzonte è il tavolo politico provinciale di martedì prossimo. Dove i vertici dei partiti che sostengono Antonelli in Provincia si guarderanno negli occhi per capire e cercare il modo per riappacificarsi. Matteo Bianchi, segretario provinciale della Lega è convinto che i margini per ricomporre ci siano.

Forza Italia, almeno secondo alcune indiscrezione, è intenzionata a dare battaglia. O almeno queste dovrebbero essere in sostanza le indicazioni emerse. Visto che sul tavolo verranno posti temi pesanti: una verifica per capire se alleanza, accordi e visione politica siano ancora condivisi a livello di coalizione e un passo indietro del Carroccio su Alfa. E il perché l’ha già spiegato Marco Riganti in assemblea: «Stiamo parlando di una società strategica per tutto il territorio e dove sono sempre state rappresentate tutte le componenti, sia di maggioranza, sia di opposizione. Cosa al momento disattesa a causa dell’intesa Lega Pd». Insomma una richiesta non da poco. Che implicherebbe un passo indietro (difficile da compiere) della Lega poiché nel consiglio di amministrazione Carroccio, Partito Democratico e Civici sono rappresentati.

Tiene o non tiene?

Forza Italia tiene o non tiene la posizione? E’ questo il dilemma che si pongono dentro e fuori il partito. Dal punto di vista del Carroccio è chiaro che la debolezza dell’alleato è un punto di forza attorno al quale far ruotare il dialogo per far scemare rabbia e malcontento e riportare tutto nell’alveo del centrodestra. E’ pur vero però che Forza Italia non potrà a questo punto, piegare di nuovo la testa e far finta di nulla. Anche perché in questo momento la linea l’ha di fatto dettata Marco Riganti, che certo non può essere iscritto (ammesso che esista) al partito dai falchi. Riganti è considerato un signore della politica, difficilmente alza i toni della voce e dello scontro, ma questa volta il suo “adesso basta con questa Lega che non mantiene la parola” ha dato una scossa e spinto il partito a prendere posizione. Cosa che non accadeva da tempo e che appare come un ridimensionamento del ruolo di commissario Giacomo Caliendo e vice commissario Giuseppe Taldone. Che ora hanno nella loro mani un mandato chiaro: riconquistare uno spazio politico di rilievo in Alfa. E di conseguenza sull’intero scacchiere del centrodestra.

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