Festa del laureato in Medicina: all’Insubria il tradizionale passaggio del testimone

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VARESE – Esperienza e futuro al servizio della salute dei cittadini: torna la Festa del laureato in Medicina e chirurgia in occasione della Giornata del medico, in programma sabato 19 ottobre nell’aula magna dell’Università dell’Insubria. L’appuntamento segna, come sempre, un simbolico passaggio del testimone tra medici che festeggiano i cinquant’anni dalla laurea e nuovi giovani colleghi freschi di titolo.

La cerimonia

La cerimonia si apre alle 8.45 con i saluti istituzionali: quello del rettore dell’ateneo Angelo Tagliabue, del presidente della Scuola di Medicina Giulio Carcano, del presidente del Corso di laurea in Medicina e chirurgia Marco Mario Ferrario e di Roberto Stella, presidente dell’Ordine dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri di Varese.

Il significato della giornata nelle parole di Giulio Carcano: «Abbiamo scelto il limite quale fil rouge di quest’anno, stimolati dal cinquantesimo anniversario dell’atterraggio dell’uomo sulla Luna. Le domande che riguardano la vita hanno sempre interpellato l’umanità e assumono oggi nuova importanza per l’evoluzione delle conoscenze e degli strumenti tecnici. I limiti si confondono con gli opposti: l’infinitamente grande del cosmo e l’infinitesimamente piccolo, fino al riconoscimento della sequenza delle basi che costituiscono il nostro Dna e codificano le malattie. La Medicina è l’arte di saper ricondurre gli opposti alla retta misura e metterli d’accordo, secondo Platone».

Commenta il rettore Angelo Tagliabue: «Partecipo con particolare emozione a questa giornata che mi coinvolge anche come medico. Credo che la nostra professione cresca ogni giorno grazie all’esperienza fatta sul campo, allo studio e all’innovazione tecnologica che ci mette a disposizione mezzi sempre più efficaci. E dunque è particolarmente significativo premiare insieme i colleghi con cinquant’anni di professione alle spalle e i nostri giovani medici laureati dell’Insubria, che sono clinicamente preparati e competitivi da un punto di vista scientifico ed accademico».

Interviene anche Roberto Stella: «La Festa del laureato in Medicina offre a noi medici anchel’opportunità di un confronto su una professione che sta cambiando e che impone approfondimento e capacità di stare al passo con l’innovazione continua. Ed è il momento per consegnare una medaglia ai medici con cinquant’anni di laurea, segno di riconoscenza da parte di tutta la comunità, e una pergamena ai neolaureati, che esprime il nostro augurio sincero per una carriera brillante e ricca di soddisfazioni».

Il giuramento di Ippocrate

La mattinata si apre con una relazione particolarmente significativa: Gianfranco Parati, professore ordinario di Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università di Milano-Bicocca, parla di «Medicina al limite: effetti cardiovascolari dell’esposizione a condizioni estreme».

Segue la lettura del giuramento di Ippocrate da parte del vincitore del Premio Giovanni Ragnotti. E alle 11 il momento clou, con la consegna della pergamena a circa 70 neolaureati dell’Insubria e della medaglia a 26 medici della provincia di Varese che festeggiano i cinquant’anni dal compimento dei loro studi.

Al termine della cerimonia in aula magna un classico: il «Gaudeamus igitur», inno universitario, cantato dal Coro dell’Insubria. La giornata si conclude a Duno, nel Tempio del Medico d’Italia, dove alle 11.30 è in programma una messa in suffragio di tutti i medici che hanno dato la vita per la Patria e per l’Umanità.

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