L’ex sindaco Mucci: «Salviamo il Maga, così lo stanno annientando»

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Nicola Mucci

GALLARATE – Nicola Mucci, sindaco di Gallarate per due mandati. A lei e alla sua giunta si deve la realizzazione del Maga, il museo d’arte moderna. L’attuale esecutivo leghista di Andrea Cassani vuole trasferire nei locali di via De Magri anche la bibilioteca civica. Qual è il suo parere?
“Sono molto perplesso. In questo modo si snatura la funzione del museo, nato per ospitarvi mostre d’arte, eventi e attività culturali possibilmente di alto livello. Non comprendo la scelta di Cassani e della Lega, ho la sensazione che non abbiano valutato fino in fondo il da farsi. Per esempio che in questo modo si pregiudicherà, limitandola, l’attività futura del museo. Al di là di una difficile convivenza, si creeranno spazi minimi sia per l’uno che per l’altro presidio”.

Sostengono che i costi di gestione non permettono altre soluzioni, se non quella della chiusura della struttura espositiva.
“Mi sembra una giustificazione di comodo, che denota la mancanza di idee e, soprattutto, della volontà politica e amministrativa di trovare soluzioni vere. Insomma, una posizione di retroguardia anche sotto il profilo culturale: il Maga è un patrimonio importante, da salvaguardare in toto”.

Al posto di Cassani, lei che cosa farebbe?
“Mi darei da fare per trovare sponsor, busserei alla porta di enti pubblici e privati. Al ministero della Cultura e alla Regione. Proverei a concretizzare sinergie su più versanti, così da realizzare un sistema che ridia fiato al museo voluto dall’indimenticato professor Silvio Zanella. A beneficio della biblioteca amplierei lo storico edificio di piazza San Lorenzo, assicurandogli il prestigio architettonico che merita”.

Un conto è dirlo, un altro è farlo. Non sono più tempi di vacche grasse.
“Certo, ci sono innegabili difficoltà. Ma si può provare a superarle, ci si dia almeno da fare. Ho l’impressione che al contrario si sia rimasti con le mani in mano. Il progetto della biblioteca al Maga è una facile scorciatoia per non affrontare a fondo la questione. Per la quale erano già state impostate altre soluzioni”.

Mucci, quali soluzioni?
“Ricordo la ristrutturazione di Palazzo Minoletti, in piazza Garibaldi. C’era già il progetto esecutivo per la nuova biblioteca, realizzato dal Politecnico di Milano. E c’erano i finanzimenti. Non so che fine abbiano fatto quei soldi, probabilmente dirottati altrove”.

La giunta Cassani però non ha colpe per questo.
“Lo so, il merito, faccio per dire, è del centrosinistra che, visto che si trattava di un’iniziativa di un sindaco di centrodestra, ha fermato tutto. Creando un danno all’intera città. Poi si è pensato di riqualificare l’ex scuola di via Bottini. Anche lì, con un nulla di fatto. Il risultato di queste scelte è che Palazzo Minoletti è in fase di degrado, strada su cui è avviato l’edificio di piazza San Lorenzo, dove ora c’è la biblioteca. Una volta reso inutilizzabile sarà il regno dei senza tetto della vicina stazione ferroviaria. Sa qual è la verità?”

Qual è?
“Che manca una vera visione della città, non si è più capaci di progettare il futuro. Voglio vederla questa giunta definire la riutilizzazione dei padiglioni dell’ospedale, una volta pronta la nuova struttura sanitaria con Busto Arsizio. Non hanno neanche l’idea di come muoversi. Il tragico è che non ce l’hanno su nessuna questione, non solo sull’ospedale”.

Ad esempio?
“Torno alla cultura. Forse è questione di persone: ci sono città, vedi Busto Arsizio, capaci di fare le nozze coi fichi secchi: continue attività culturali e tutte di qualità. Qui, a Gallarate, ci si diverte a far le vittime ma per una ragione semplicissima: incapacità amministrativa. E debole sensibilità culturale”.

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