L’allenatore del Milan: non c’entro con le accuse della Procura. Coinvolto per atto dovuto

GALLARATE – Estraneo ai fatti. E’quanto afferma un comunicato diffuso nel tardo pomeriggio dalla sede del Milan e inviato ai media, nota nella quale si precisa che Gennaro Gattuso è finito nella vicenda giudiziaria piemontese solo per “atto dovuto”. Insomma, il popolare Ringhio smentisce ogni coinvolgimento diretto e, soprattutto, qualunque responsabilità in questa storia di riciclaggio, prestanomi e trasferimento fraudolento di valori. Un incidente di percorso, se così possiamo dire. Che però ha generato enorme curiosità e sorpresa vista la notorietà di Gattuso non soltanto nel mondo calcistico. L’allenatore del Milan, tra l’altro, è tutt’ora titolare di alcune attività proprio a Gallarate, dove aveva sede la società da cui ha preso le mosse l’inchiesta. Si tratta di un’azienda, ora fallita, che si occupava dell’allevamento di suini e di produrre insaccati.

Il testo della nota

Ecco il testo documento in cui Gattuso si chiama fuori da qualunque accusa: “Il Signor Gennaro Gattuso – si legge – precisa che il documento ricevuto dalla procura di Ivrea è un atto dovuto per la sua posizione di ex socio di una società sulla quale si è attenzionata l’attività di indagine. L’indagine, ancora in corso, verte su un soggetto che solo indirettamente risulta essere collegato a quella società, dalla quale il Signor Gattuso era uscito dopo un breve periodo.  Il Signor Gattuso in suddetta società non ha mai ricoperto alcun ruolo operativo, possedendo esclusivamente una quota del capitale sociale”.
In effetti, secondo i risultati della stessa indagine, l’allenatore del Milan possedeva il 35 per cento delle quote, era cioè socio di minoranza. Il suo coinvolgimento nell’inchiesta sarebbe dunque del tutto marginale, se non addirittura irrilevante.

Gattuso procura comunicato – MALPENSA24