A Busto la maggioranza è separata in casa. Ma salda, come a Roma. Per ora

I segretari del centrodestra ai tempi delle elezioni 2021

BUSTO ARSIZIO – Sempre più aria da separati in casa nel centrodestra a Busto. Ma la maggioranza è salda, proprio come a Roma. Dopo le liti sottotraccia e le ripicche in consiglio comunale, l’abbandono della chat dei segretari di maggioranza da parte di Massimiliano Nardi, presidente del Circolo di Fratelli d’Italia, potrebbe segnare un “salto di scala”. Ma in realtà non ci sarà nessuna spaccatura, al massimo movimenti di riposizionamento.

Fuori dalla chat

L’ultima crepa risale a qualche giorno fa, quando Massimiliano Nardi, presidente del Circolo cittadino di Fratelli d’Italia, avrebbe improvvisamente, e inspiegabilmente, abbandonato la chat dei segretari di maggioranza, a quanto pare senza nemmeno annunciarlo e senza dare una motivazione al gesto. Una sorta di “pausa”, che arriva dopo una serie di vicende che hanno minato i rapporti interni alla coalizione. Ma che non ne scalfiranno la solidità. In soldoni, il sindaco Antonelli può continuare a dormire sonni tranquilli.

Busto come Roma?

Una situazione che assomiglia tanto a quella che sta vivendo, a Roma, la maggioranza di centrodestra vincitrice delle elezioni del 25 settembre. Qualche tensione, qualche lite sotterranea, ma nulla che possa lasciar presagire ad una rottura. Anche perché di alternative, a Roma come a Busto, non se ne vedono all’orizzonte. E quindi si marcia compatti, pur con qualche gomitata qua e là. A partire dallo “scippo” di un consigliere da parte di Fratelli d’Italia nei confronti della Lega, con il passaggio di Max Rogora da un gruppo all’altro che ha ribaltato i rapporti di forza in sala esagonale tra i due partiti.

Le crepe in maggioranza

A Busto se ne sono viste già diverse, fin dai tempi di Fratelli d’Italia che “strappa” sull’emendamento Tari presentato dalla Lista Antonelli. Solo nell’ultimo consiglio comunale, si è visto il consigliere di FdI Claudia Cozzi che prende posizione sull’inutilità, di fatto, della discussione sulle donne iraniane e il suo neo-collega Rogora che battibecca con la presidente del consiglio di Forza Italia Laura Rogora. E anche in giunta, i corridoi del Palazzo raccontano di accese discussioni sulle competenze dei vari assessorati, tra Daniela Cerana (FdI) e Paola Reguzzoni (Lega), fin dalle prime sedute di un anno fa.

Le liti sottotraccia

Nelle scorse settimane si sono tenuti vertici di maggioranza persino sulla mozione di Fratelli d’Italia sui parcheggi delle motociclette (che sembrava criticare l’assessore della Lista Antonelli Salvatore Loschiavo) e si è assistito ad una conferenza stampa dell’assessore di FdI con la “scorta” di due consiglieri dello stesso gruppo. Sulle fibrillazioni interne alla Lista Antonelli ci sarebbe poi da aprire un capitolo a parte. Ma per ora sono tutte interne al gruppo. Così come risponde più che altro al “folklore” un commento su Facebook dello storico leghista Giuseppe Gorini sui disservizi dell’illuminazione pubblica: «Sindaco se non sei capace dimettiti» ha scritto, rivolto ad Antonelli.

L’Antonelli equilibratore

Ma sono ripicche su questioni di poca rilevanza, per ora. Poi ci sono i problemi politici, quelli veri. Finora tenuti ben coperti dalla mediazione del sindaco Emanuele Antonelli, che è iscritto a Fratelli d’Italia ma è anche il punto di riferimento del gruppo di maggioranza relativa (la sua lista), è inevitabilmente vicino a Forza Italia di cui è “dominus” il suo fedelissimo Orazio Tallarida e sta facendo da garante delle posizioni della Lega nonostante la frenata elettorale. Tanto che in questo momento una delle “caselle” della spartizione post-voto che sarebbe spettata a Fratelli d’Italia – la presidenza di Agesp Energia – è ancora saldamente in mano ad un amministratore unico in quota leghista, Giusy Basalari. Questione che, insieme al ribilanciamento della giunta dopo il ribaltamento dei rapporti di forza tra Lega e FdI in consiglio, prima o poi si dovrà affrontare.

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