Ad Angera “La Spinta”, la voce di Allea che non ha alcuna intenzione di scomparire

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ANGERA – Ci sono forze civiche e politiche che, relegate all’opposizione da un insuccesso elettorale, finiscono nell’oblio pochi mesi dopo il voto e lì rimangono per i successivi cinque anni. E’una tendenza purtroppo che si sta diffondendo in moltissimi Comuni, anche della provincia di Varese. Ma non ad Angera, dove il gruppo civico di minoranza “Allea, l’Angera che serve” da un anno e mezzo pungola la giunta Molgora, propone, compie diligentemente il proprio ruolo di controllo dell’operato dell’amministrazione comunale. L’ultima iniziativa è il lancio di un periodico cartaceo, “La Spinta”, giunto già al terzo numero.  E’ un contenitore di cultura, educazione, informazione e, naturalmente, politica.

Far sentire la propria voce

Milo Manica, capogruppo di Allea, lo definisce «una valvola di sfogo». E dice: «Nonostante la sconfitta elettorale, un anno e mezzo fa ci siamo approcciati con entusiasmo all’attività amministrativa, ma ci hanno subito tarpato le ali. Il modo di fare della maggioranza ormai è questo: se proponiamo qualcosa di buono non reagiscono e poi ce lo troviamo dentro in qualche documento, proprio com’è accaduto con il Tavolo delle povertà. Ma siccome non abbiamo alcuna intenzione di scomparire, ci siamo messi al lavoro per fare sentire la nostra voce. “La Spinta” è un modo per esprimerci. Noi l’impegno con i cittadini lo abbiamo preso per 5 anni e lo portiamo avanti fino in fondo». Manica fa capire che i rapporti con la maggioranza sono ormai prossimi allo zero, come dimostra lo scioglimento del tavolo di lavoro sull’ospedale Ondoli dopo le dimissioni a raffica di 5 componenti su 9. Tra questi anche del consigliere comunale Marcella Androni: «Era nato come un’anatra zoppa», sentenzia.

La spinta

E’ da questo clima politico che nasce “La Spinta”, ma sarebbe riduttivo definirlo soltanto come l’organo di informazione di un gruppo consigliare. Ci sono rubriche culturali, focus, approfondimenti, scambi di buone pratiche, interviste. Un modo per tenere vivo il dibattito, per fare politica, e – piaccia o meno – per non mettere a tacere il confronto democratico.

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