Anagrafe chiusa al sabato a Busto, prime polemiche. «Grave disagio per i cittadini»

BUSTO ARSIZIO – Anagrafe chiusa al sabato, spuntano le prime polemiche. Alcune sotto traccia, in maggioranza, con qualche “mal di pancia” nei confronti della rimodulazione degli orari degli uffici decisa dalla giunta, e altre più esplicite, come la protesta dell’ex consigliere comunale della Lega Livio Pinciroli che contesta «il grave disagio creato ai cittadini, in particolare a quelli che lavorano durante la settimana e possono sbrigare le pratiche solo al sabato mattina, con la scusa di spegnere la caldaia nel fine settimana».

Il sopralluogo

Sabato scorso, 5 novembre, nel primo giorno di introduzione dei nuovi orari con la chiusura dello sportello dei servizi demografici di Palazzo Gilardoni al sabato (e il conseguente spostamento di tutti gli appuntamenti già prenotati all’ufficio decentrato di Borsano), l’assessore alla partita Mario Cislaghi ha fatto un sopralluogo per verificare la situazione, riscontrando che, almeno per ora, tutto è filato liscio. Non risultano appuntamenti saltati per il cambio di location, né particolari proteste di fronte al portone di via Fratelli d’Italia rimasto sbarrato.

L’affondo di Pinciroli

Una decisione che però non piace a tutti. «A Busto siamo nella “repubblica delle banane” – attacca l’ex consigliere comunale Livio Pinciroli, facendo riferimento ad un’espressione usata nei giorni scorsi dalla premier Giorgia Meloni – l’amministrazione comunale chiude al sabato mattina l’ufficio anagrafe di via Fratelli d’Italia con grande disagio per i cittadini, con la scusa di spegnere la caldaia e risparmiare energia mentre nello stesso stabile le Poste rimangono aperte con le porte spalancate. Una presa in giro per i cittadini. Sarebbe bene farci sapere qual è la vera motivazione di questa scelta».

La sperimentazione

Per quanto riguarda la questione della caldaia, a spiegare l’apparente incongruenza è l’assessore alle politiche istituzionali Mario Cislaghi, che sottolinea come, pur essendo lo sportello delle Poste servito dal riscaldamento centralizzato del Comune, che al sabato ora è spento, l’ufficio si è dotato autonomamente di elementi per riscaldare la sede anche al sabato, quando i caloriferi non sono in funzione. Per il resto, la sperimentazione stabilita dalla giunta, sulla base del principio “meno sprechi e più servizi” (con i due pomeriggi di apertura all’anagrafe al martedì e al giovedì per compensare la chiusura al sabato) verrà valutata solo a fine anno, dopo un paio di mesi di test.

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