Al Kapannone di Angera una mostra su Fantozzi. Tra libri, manifesti e riviste

ANGERA – Ugo Fantozzi protagonista al Kapannone dei Libri di Angera. Uno dei personaggi più amati d’Italia, ideato e interpretato dal grande Paolo Villaggio, al centro della nuova collezione, tra locandine, manifesti e libri sul cinema. La mostra per gli amanti della comicità dal retrogusto amaro, che ha fatto al storia della televisione – e non solo – italiana, sarà inaugurata il 23 settembre.

Chi non conosce il ragionier Fantozzi?

Chi non conosce il ragionier Fantozzi? Un nome che da generazioni fa parte della cultura popolare italiana, di cui tutti ricordano almeno una delle peculiarità. Il servile e impacciato impiegato, personaggio sfortunato e vessato dalla vita, è emblema e parodia di un’intera generazione d’italiani, ancora oggi capace di intrattenere il pubblico. E in tutte le sue forme sarà esposto al Kapannone. Ancor prima di essere l’icona popolare del cinema italiano, è un personaggio letterario nato dall’incontro tra Paolo Villaggio e la casa editrice Rizzoli, che all’inizio degli anni Settanta pubblica le sue prime avventure. Fino all’arguto e spiritoso libro di recente uscita “Fantozzi, Ragionier Ugo. La (ir)resistibile ascesa di un perdente nato”, di Guido Pautasso e Irene Stucchi. Guido, grazie al padre Sergio Pautasso, l’editor dei romanzi di Villaggio per Rizzoli, ha avuto la fortuna di conoscere l’intellettuale e comico genovese. E in queste pagine racconta la genesi e i dietro le quinte del personaggio.

Libri, riviste, giornali

Dal libro di Pautasso e Stucchi non solo viene ripreso il titolo della mostra, ma si attinge alla variopinta collezione raccolta per una fedele ricostruzione del ragionier Fantozzi. Ecco che in mostra si trovano manifesti, locandine, fotobuste da tutto il mondo. Ma anche riviste e giornali d’epoca e libri. La collezione si focalizza sui primi quattro film, che corrispondono ai primi quattro libri.

Le curiosità

Il personaggio di Fantozzi però, va oltre una maschera comica: è frutto di una costruzione raffinata e colta che attinge dalla cultura alta e bassa, «amalgamando in sé la migliore tradizione letteraria, il teatro popolare, la stagione del cinema muto, quella della commedia italiana, gli eroi sfortunati dei cartoon e quelli dei fumetti», si legge nel libro di Pautasso e Stucchi. In mostra viene quindi ricostruita questa variegata biblioteca, a cui si aggiungono materiali curiosi e inusuali come il Vhs russo del Secondo tragico film di Fantozzi, un 45 giri dal titolo “La ballata di Fantozzi-Impiegatango”, un’audiocassetta con la registrazione di alcuni sketch al “Derby Club” di Milano e una linea di tazze. Ci sono poi interviste e copertine di tutti i giornali (tra cui un Playboy del ’77), locandine estere per la promozione dei film in Spagna, Centro e Sud America, Slovenia, Germania, e perfino un Fantozzi a fumetti.

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