Arsago, la minoranza prova a far saltare il consiglio. La giunta: «Irresponsabili»

ARSAGO SEPRIO – Chiaro e diretto: «L’assoluto comportamento irresponsabile della minoranza». La squadra del sindaco Fabio Montagnoli non la manda a dire. Se l’opposizione di Viviamo Arsago abbandona il consiglio comunale non assicurando il numero legale per consentire il suo svolgimento, la maggioranza (che era senza tre consiglieri) corre ai ripari: richiama in aula Cinzia Carabelli – che per la seduta del 30 novembre aveva annunciato l’impossibilità a essere presente – e porta a termine la seduta. L’ultima del 2022, approvando tutti i punti. Insomma, un salvataggio in zona Cesarini che la giunta ha maldigerito.

Lo sfogo

Ora, lo sfogo dell’amministrazione comunale: «La minoranza ha provato a far saltare la seduta, senza riuscirci. Un assoluto comportamento irresponsabile in un momento così delicato della vita del paese». Questo perché «c’era da approvare una variazione di bilancio che stanziava ben 96.950 euro di risorse a copertura delle spese per energia elettrica e gas fino al termine dell’anno e destinati alle scuole e alla pubblica illuminazione. Se questa variazione non fosse passata rischiavamo di lasciare i bambini al freddo a scuola per mancanza di risorse a copertura». Fino all’affondo: «Forse, la minoranza non voleva far emergere il buon operato dell’amministrazione, che ha dato copertura agli aumenti energetici senza ricorrere ad alcuna manovra straordinaria, ma effettuando un’intelligente spending review all’interno del bilancio corrente?». All’ordine del giorno anche l’approvazione del Piano di diritto allo studio, stanziando «circa 130mila euro di risorse per la scuola, oltre che il rinnovo della convenzione di tesoreria con Banca Intesa con decorrenza dal primo gennaio del prossimo anno».

L’amore per Arsago? «Non si è visto»

Per la giunta Montagnoli, «il senso del dovere dei consiglieri di maggioranza ha fatto in modo che, in ogni caso, la seduta non venisse rimandata». Mentre, «il tentato boicottaggio della minoranza avrebbe avuto gravi conseguenze. Non tanto per l’ente, ma per tutti i cittadini oltre che per i bambini e gli alunni che frequentano le scuole dell’obbligo». Ecco perché «non ci saremmo mai aspettati un simile comportamento: la minoranza poteva scegliere – come ha sempre fatto – di astenersi o di votare contro». Un modo per dire che «smentisce il loro “amo Arsago” che fa parte della lista. In questa occasione, l’amore per Arsago non si è proprio visto».

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