Aumenti stipendi a Busto, IV: «Fate retromarcia». Il sindacalista: «Vergogna»

BUSTO ARSIZIO – Esplode l’indignazione social per i ritocchi agli stipendi degli amministratori locali di Busto Arsizio, più 67% già da quest’anno, previsti nella “manovra” di bilancio 2022 che andrà in approvazione in consiglio comunale nella seduta di giovedì 10 febbraio. Al di là delle reazioni scomposte dalla “pancia” dei social, anche la politica si interroga. Italia Viva invita la giunta ad una retromarcia: «Applichino la gradualità della norma oppure devolvano la quota parte degli aumenti ad un fondo per aiutare chi è in difficoltà».

L’indignazione corre sui social

Il “popolo dei social” boccia senza appello in modo quasi unanime sia la norma che ritocca le “buste paga” degli amministratori, sia la scelta della giunta Antonelli di usufruire subito degli aumenti integrali senza aspettare l’entrata a regime nel 2024. Il caro-bollette, gli aumenti di pochi euro delle pensioni e le altre priorità di spesa («E poi non ci sono i soldi per sistemare le periferie») sono i riferimenti che prevalgono nei commenti, il tipico armamentario dell’antipolitica.

«Era obbligatorio?»

Ma c’è anche chi, come l’ex assessore ai servizi sociali Miriam Arabini, ricorda la «diminuzione delle indennità alla prima seduta della prima giunta Antonelli» e “chiede per un’amica” se «l’adeguamento sia obbligatorio», con una malcelata vena polemica nei confronti dei “successori”. «Probabilmente saranno più capaci e meritevoli e lavoreranno più delle nostre 8/10 ore al giorno, sabato, domenica e serate comprese»

IV: «Sì aumenti, ma non così»

Davide Boniotti

La scelta del “tutto subito” fatta dalla giunta Antonelli non piace nemmeno a chi si dice favorevole alla norma introdotta dal governo Draghi che adegua le indennità degli amministratori locali. Come Davide Boniotti, co-coordinatore cittadino di Italia Viva: «Premesso che si tratta di un provvedimento che risponde ad una norma di legge, e che trovo coerente rispetto al fatto che amministrare una città di 84mila abitanti come Busto Arsizio non è un impegno che può essere esercitato part time ma merita uno stipendio adeguato, purché la dedizione e l’impegno di ciascuno sia proporzionato, inviterei la giunta a ripensarci rispetto alla scelta di procedere tout court ad un aumento del 100% rispetto alla quota disponibile per il 2024». Boniotti suggerisce una retromarcia: «Applichino la gradualità prevista dalla norma come segno di vicinanza a chi in difficoltà per le conseguenze della pandemia. Sarebbe un ulteriore motivo di distacco tra la politica e la realtà, fatta di gente che fatica a tirare a fine mese. Altrimenti gli amministratori devolvano la quota parte di aumento ad enti o ad un fondo per aiutare le persone più in difficoltà. Sono sempre soldi di tutti i cittadini».

Il sindacalista: «Vergognatevi»

«Vergognoso. Alla faccia dei dipendenti comunali e dei contribuenti – tuona Fausto Sartorato, sindacalista di ADL – quando si parla di aumentare di pochi euro i salari dei dipendenti comunali, ci sono sempre un sacco di remore, mentre appena arriva dall’alto l’opportunità ai politici, loro si prendono tutto subito. E non ci pensano un attimo ad aumentare le tasse ai cittadini, come è successo con la Tari. Non ci sono altre parole per definire questa vergogna».

busto arsizio aumenti stipendi – MALPENSA24