Lavori pubblici e 25 aprile ad Azzate, Progetto Comune: «Facciamo chiarezza»

azzate progetto lavori 25

AZZATE – Interventi urbanistici e celebrazioni del 25 aprile: alla luce di quanto pubblicato sui social locali, in seguito al consiglio comunale del 30 aprile ad Azzate, il gruppo consiliare “Progetto Comune”, formato da Gianmario Bernasconi, Simona Barbarito, Paola Bertaglia ed Emanuele Rampi, ha ritenuto indispensabili alcuni chiarimenti, oggetto di un comunicato che è stato diffuso ieri, sabato 4 maggio. Ecco le loro dichiarazioni:

Variazione di bilancio

L’intervento sul tetto della scuola media “Leonardo da Vinci” trova il gruppo di minoranza “Progetto Comune” completamente d’accordo, come chiaramente espresso dal consigliere Bernasconi e riportato nell’articolo.
Sugli altri interventi presentati durante il consiglio comunale ed elencati nell’articolo, il nostro gruppo consiliare non ha votato contro ma semplicemente si è astenuto, non essendo in linea con le decisioni della maggioranza al cento per cento. Riteniamo che, visto il consistente avanzo di bilancio, oltre gli interventi proposti certamente condivisibili e importanti, si sarebbero potuti prevedere altri interventi, altrettanto urgenti e importanti.
Altre decisioni specifiche non sono del tutto condivisibili: ad esempio, la maggioranza ha deciso di non asfaltare la via Maccana, preferendo asfaltare via Isonzo e via Garibaldi, rinviando il tema della rivisitazione della viabilità generale delle suddette vie a data successiva all’asfaltatura. Quindi prima asfaltano e poi si deciderà se fare un marciapiede, un senso unico, un ampliamento? O invece il tema della messa in sicurezza delle vie Isonzo e Garibaldi è, almeno per i prossimi anni, archiviato?.

Lavori alla “Pesa”

I lavori alla “Pesa”, che nulla c’entrano con la delibera approvata nel consiglio comunale del 30 aprile, ma vengono rimessi in discussione sui social in questione, sono in grande ritardo. L’amministrazione ha cercato di spiegare le molteplici ragioni che hanno determinato prima un’interruzione dei lavori durante l’inverno e ora una loro tardiva ripresa…e passi.
L’assessore ai Lavori pubblici non ha però perso l’occasione di ricordare che le decisioni progettuali e la scelta di realizzare una piazza in materiale di pregio piuttosto che in asfalto, scelta che avrebbe fatto risparmiare tempo e soldi, sono state ereditate dalla precedente amministrazione (attuale minoranza). Ha ragione l’assessore: la decisione è stata nostra e ci assumiamo la piena responsabilità della scelta di realizzare, all’ingresso del nostro paese, una bella piazza e non un semplice parcheggio in asfalto.
E per fortuna che la precedente amministrazione aveva già fatto il progetto, bandito la gara d’appalto, trovato le risorse economiche (per quasi la metà con un finanziamento regionale), firmato il contratto con la ditta esecutrice; altrimenti non si capisce cosa l’amministrazione Simone avrebbe fatto in questo primo anno di mandato, se non rimettere un cancello all’ingresso del Comune e immediatamente chiuderlo a doppia mandata.

La festa della liberazione 2023 e 2024

Il 25 aprile, festa della liberazione dell’Italia dal giogo nazifascista, è tema così delicato, profondo e attuale che non si può lasciare alla sola discussione dei social, così come non si può avere la pretesa di sviscerare l’argomento con un comunicato stampa.
Spiace constatare come su alcuni social locali il tema, così importante, sia stato trattato con superficialità, attribuendo responsabilità e affermazioni in modo errato e facendosi interpreti del pensiero altrui, senza nulla sapere o avendo letto qua e là qualche scampolo di retropensiero.
Ventilare poi che l’intento del gruppo consiliare di minoranza fosse quello di suscitare scontri o tensioni è quanto di più lontano dalla realtà! Poiché questa disinformazione sistematica sta diventando pericolosamente un’abitudine, sentiamo la necessità di spiegare la nostra posizione per sciogliere i dubbi che interventi sconsiderati o superficiali possano avere ingenerato nell’opinione pubblica:

  • Il 25 aprile dello scorso anno non l’ex sindaco Bernasconi, né alcun componente della sua ex maggioranza, né alcuno della lista “Progetto Comune” ma qualcun altro ha messo, sulla staccionata del parco del Monumento, uno striscione che, pur condivisibile nei contenuti, non lo era nelle modalità chiaramente allusive ai fatti di piazzale Loreto del ’45. L’ex sindaco Bernasconi e la sua ex maggioranza nulla sapevano di quello striscione fino a quando, vedendolo esposto, è stato chiesto di rimuoverlo nel più breve tempo possibile. Di più, l’ex sindaco Bernasconi e tutto il gruppo consiliare “Progetto Comune” ritengono che l’esposizione di quello striscione sia stato un atto sconsiderato che ha esposto a pesanti critiche, gratuitamente e senza motivo, l’amministrazione comunale di Progetto Comune – Azzate anch’io e l’Anpi azzatese, organizzatori della manifestazione.
  • A proposito delle accuse di aver voluto provocare lo scontro, è stato qualcun altro a chiamare i Do.Ra., come da essi stessi dichiarato successivamente alla stampa, avvisandoli dello striscione proprio nella speranza, realizzata, di una loro reazione accesa, forte, sconsiderata, inqualificabile, squalificante, ignobile; una reazione che è diventata purtroppo comprensibile agli occhi di alcuni cittadini, proprio perché frutto di un’opposta provocazione, essa stessa inutile e sopra le righe.
    E questo qualcuno ha di fatto sdoganato il principio per cui, per non far gridare i nostri sgraditi ospiti (che comunque non si sono mai presentati il 25 aprile se non quando provocati dalla comunicazione dello striscione), è meglio evitare di irritarli anche con un semplice “Siamo tutti antifascisti”, frase che dovrebbe essere scontata durante la festa della liberazione dal nazifascismo e non considerata in alcun modo provocatoria.
  • Il 24 aprile il nostro gruppo consiliare ha inviato una lettera al sindaco chiedendo espressamente che la celebrazione del 25 aprile fosse il momento in cui il sindaco e tutto il consiglio comunale dichiarassero con fermezza il proprio antifascismo e l’antifascismo del paese in cui viviamo. Ci siamo sentiti rispondere, dalla maggioranza e sui social, che sembra assurdo dover ribadire il proprio antifascismo nel 2024 (al sindaco addirittura viene da ridere al sol pensiero) e che non è necessario sventolarlo tutti i giorni, in qualsiasi occasione. Facciamo notare che non abbiamo chiesto di farlo tutti i giorni, ma solo legittimamente il 25 aprile, durante la festa della liberazione dal nazifascismo, e che sì, sembrerà assurdo, ma proprio per questo necessario.
  • Il giorno 30 aprile, al termine del consiglio comunale, il gruppo consiliare “Progetto Comune” ha chiesto alla maggioranza di trattenersi per un confronto sul contenuto della lettera inviata dal nostro gruppo e sullo svolgimento della ricorrenza del 25 Aprile.
    In sintesi è emersa una legittima diversità di opinioni, in cui la maggioranza ha dichiarato di essere soddisfatta e di auspicare che i prossimi 25 aprile possano essere vissuti allo stesso modo e con le medesime modalità mentre, agli occhi della minoranza, in questa occasione così importante proprio perché ad Azzate abbiamo una concreta e attiva presenza di segno opposto, si è deciso di tenere un “profilo basso”, tanto che, in questa che è stata sicuramente una bella festa, alcuni esponenti dell’amministrazione comunale hanno chiesto a un gruppo di canto di non manifestare a voce troppo alta il proprio antifascismo, poiché “inneggiavano” scandendo al ritmo di tamburelli in un contesto che doveva essere una festa, e non una manifestazione. Quindi a chi sminuisce e critica il nostro appunto sul “profilo basso”, e allo stesso tempo sostiene di gridare al mondo di essere antifascista, ricordiamo di fare attenzione a non gridarlo troppo forte, soprattutto nel parco comunale.
  • Spiace constatare che il vicesindaco, dopo una così ampia e aperta discussione, abbia ritenuto di “buttare in pasto ai social” l’affermazione di non aver capito cosa intendesse il gruppo di minoranza con la frase “si è deciso di tenere un profilo basso”. La richiesta di un confronto non era certo intesa a far cambiare idea alla maggioranza o a qualche consigliere; ci mancherebbe, ognuno ha le sue idee e così sia.
    Ma svilire una discussione e sbeffeggiare un punto di vista, ancorché diverso dal proprio, non è certamente edificante, soprattutto se si ricordano i passaggi dei discorsi del 25 aprile 2024 di sindaco e vicesindaco, sul significato che davano alla festa della liberazione, quello del rispetto anche per chi avesse pensieri “anche dal lato opposto al mio” [sic!].

azzate progetto lavori 25 – MALPENSA24