Giudici popolari, viabilità e Lagozza. Forza Italia: «A Besnate poca trasparenza»

BESNATE – Dalle osservazioni sulla pubblicazione del manifesto dei giudici popolari, alla questione viabilità in via Volpina. Senza dimenticare il «problema» degli interventi alla Lagozza, uno dei luoghi più importanti di Besnate perché ha un valore archeologico. Tre punti, quelli messi sul tavolo dalla consigliera di minoranza in quota Forza Italia, Nadia Dal Secco. Che si fa portavoce del gruppo Uniti per Cambiare e prova a smuovere l’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Corbo. Il fil rouge che unisce le considerazioni avanzate è messo ben in chiaro fin da subito, ovvero la «mancanza di trasparenza». Sì, perché «vogliamo portare il paese a ottenere qualcosa di positivo». E tra forze politiche la possibilità di andare d’accordo c’è, «anche con idee divergenti. Ma se vogliamo essere corretti bisogna parlare e dare risposte complete». Altrimenti, succede che «prendiamo solo in giro la gente».

Il manifesto dei giudici popolari

Il punto di partenza riguarda i giudici popolari. «Lo scorso 4 agosto – prosegue Dal Secco – c’è stata la Commissione. E quel giorno, il Comune ha pubblicato il manifesto: grande errore». Infatti, la sua pubblicazione «doveva essere dal primo aprile al 31 luglio, in modo che i cittadini che avessero voluto farne parte, avrebbero potuto inviare la domanda». Di base, la questione è semplice, dice: «Se il periodo per fare richiesta è fino a fine luglio, allora la pubblicazione del manifesto non può essere fatta dopo, ovvero ad agosto». Nel caso in cui, invece, non arrivino proposte, «si può procedere d’ufficio». Anzi, proprio in questo senso, «ci viene detto che ci sono cittadini che arrivano da altri Comuni e che vengono inseriti d’ufficio nell’albo dei giudici popolari». Quindi, si aggiunge una seconda questione: «Non mi sta andando a genio nemmeno il comportamento del segretario comunale, il quale dice che è difficile pensare che gli uffici abbiano agito in questo modo di proposito, perché sarebbe grave». E alla richiesta scritta di poterne parlare «non vengo contatta». Insomma, «le minoranze come devono essere considerate? Ormai è diventata routine fare le cose in qualche modo: ricordo che dipendenti e amministrazioni sono al servizio dei cittadini. Non il contrario».

La sicurezza in via Volpina

Osservazioni anche sulla questione viabilità. Nello specifico si tratta di via Volpina e «di una richiesta che risale al 4 dicembre del 2019». Il riferimento va «al continuo passaggio di mezzi pesanti, di giorno e di notte, che per fare manovra invadono anche la corsia opposta al senso di marcia». E aggiunge: «I residenti avevano chiesto se era possibile fare qualcosa insieme all’amministrazione per garantire la sicurezza di quella zona. E il 4 dicembre di due anni fa avevamo fatto un sopralluogo rilevando le criticità, esprimendo il nostro punto di vista e proponendo anche delle soluzioni per la viabilità». Il risultato? «Stiamo ancora aspettando una risposta: va bene la crisi Covid e tutte le difficoltà, ma non credo che non abbiano avanzato cinque minuti per farci sapere qualcosa». Da qui una stoccata all’assessore ai Lavori Pubblici, Gianclaudio Negri, che «aveva detto che sarebbero intervenuti. Come? Mettendo un po’ di asfalto in fondo alla via. Perché fanno così, quando non sanno come mettere in sicurezza, asfaltano dei tratti di strada».

Il «problema» della Lagozza

Chiude il «problema» della Lagozza. «Ci è stato detto che era necessario un intervento sul posto riguardante il sistema idrico. Solo che ora si sta svuotando con gravi ripercussioni sull’ecosistema, come la moria di alcune specie animali o l’aumento della temperatura dell’acqua». E anche in questo caso, «l’amministrazione manca di trasparenza». Già, perché «ho chiesto come mai nell’area dell’intervento ci fosse un pezzo tubo e un pozzetto, entrambi in cemento. La risposta che mi è stata data è che lo avrebbero usato in seguito». Di fatto, «non ci è stata data nessuna spiegazione. Ci sono molti enti coinvolti in questa operazione: Parco del Ticino, Soprintendenza, Forestale e amministrazione dovrebbero essere più chiari su cosa ne vogliono fare».

«Siamo sempre attivi»

A tutto questo si aggiunge uno sfogo della consigliera di minoranza: «Come Uniti per Cambiare, purtroppo, abbiamo sempre lavorato tanto. E possiamo anche capire che i cittadini di Besnate credano che non facciamo niente. In realtà siamo sempre attivi e verifichiamo tutto in prima persona, ma se poi non riceviamo alcuna risposta cosa possiamo fare? Quando si fanno interrogazioni, infatti, ci tocca proporne sempre di più perché le repliche che riceviamo non sono quelle giuste». Un modo per dire che «non siamo noi che non concludiamo niente, ma sono loro che non vogliono farcelo fare».

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