Bonomi a Busto boccia flat tax e pensioni anticipate: «Priorità è salvare l’industria»

BUSTO ARSIZIO – «Serve un governo in tempi rapidi. E deve avere ben chiaro che bisogna salvare il sistema industriale dalla crisi energetica». È diretto il messaggio di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, dall’assemblea dell’Univa a MalpensaFiere, all’esecutivo che verrà. E nella culla della Lega, quella provincia di Varese che alle elezioni di otto giorni fa ha voltato le spalle al movimento di Matteo Salvini, il presidente degli Industriali, milanese, non usa giri di parole: «Non possiamo permetterci la Flat Tax e nuovi strumenti di prepensionamento. Oggi energia e finanza pubblica sono fronti emergenza che non possono tollerare follie».

L’intervento

L’appuntamento era attesissimo, e il perché lo svela subito lo stesso Bonomi in apertura del suo intervento: «È la prima assemblea di Confindustria dopo le elezioni. Non mi esprimo sul risultato, ma chiediamo un governo nei tempi più rapidi possibili». Perché l’urgenza della crisi energetica va affrontata con i pieni poteri di un esecutivo: «Oggi la pagano non solo gli energivori, ma i fornitori più in basso nella catena, le PMI. C’è bisogno di unità, serietà e responsabilità sui temi dell’energia e della finanza pubblica».

Il caro-energia

La situazione è grave, lo aveva già spiegato chiaramente nel suo discorso il presidente della neo-ribattezzata Confindustria Varese Roberto Grassi, accostando la congiuntura attuale ad una «guerra». E Carlo Bonomi tiene la barra dritta su quelle che dovranno essere le priorità del nuovo governo, a partire dalle «misure europee» sul gas, come il «price cap, non solo al gas importato dalla Russia», ma anche la sospensione degli ETS (e scatta l’applauso quando il Presidente dice che è «assurdo che i fondi speculativi possano operare su questo mercato») e «un indice diverso dal TTF olandese». Perché «non si può essere uniti sulle sanzioni e non sugli effetti della crisi energetica».

«Fatti e non chiacchiere»

Ma anche il governo deve trovare risorse per frenare il caro-bollette: «Nella montagna dei mille miliardi di spesa pubblica – l’appello del presidente degli Industriali – dirottarne qualche decina su queste emergenze si può e si deve fare. Tutte le risorse – tranne quelle per i poveri, i veri poveri – vanno concentrate li perché senza industria non c’è l’Italia. Abbiamo ancora 170 miliardi di euro del Pnrr da spendere, al cui confronto riallocare il 3-4% della spesa ordinaria non è impossibile. Ed è meno di quanto facciamo noi, nelle nostre aziende, ogni volta che succede un imprevisto». Un invito alla politica che diventa ancora più chiaro quando Bonomi cita un grande varesino, Guido Morselli: «Le chiacchiere non sono nel nostro DNA, noi possiamo solo permetterci di pensare ai fatti. Concreti, seri e concludenti».

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