Silvia, l’Islam e i tanti dubbi sul trionfale rientro

bottini silvia romano governo

di Gian Franco Bottini

Il rientro in Italia di Silvia Romano è una di quelle notizie destinate a creare confusione mediatica; una di quelle notizie che sarebbe meglio evitare di commentare fino al momento che le cose non si sapranno nella loro interezza e attendibilità, cosa che del resto non avverrà mai. Come dire che sarebbe meglio non parlarne per non cadere nelle disfide fra preconcetti, luoghi comuni e fake news. E’ talmente vero quello che diciamo che persino Salvini, che ai tempi d’oro l’avrebbe sbranata, dopo un primo “urletto” si è limitato a felicitarsi del suo rientro, probabilmente in attesa di capire cosa ne pensano i Vescovi amici.

bottini silvia romano governo
Gian Franco Bottini

E si, perché la prima cosa che salta all’occhio è quanto la notizia sia divisiva nel campo cattolico, dove Famiglia Cristiana inneggia a Silvia come immagine di una gioventù esemplare e di contro opinionisti molto seguiti dell’area cattolica più integralista la definiscono addirittura una “sciacquetta”, quasi fosse una studentella andata a fare selfie in una trasferta tipo Erasmus. Cose da mandare in confusione anche le intelligenze più strutturate, figuriamoci noi che, lo diciamo subito, ci limiteremo a segnalare quanto di più controverso ha contribuito a creare la nostra confusione, evitando cioè di trarre conclusioni sulla faccenda.

L’arrivo di Silvia, in divisa islamica, ha certamente una valenza dimostrativa e provocatoria tanto quanto lo fu a suo tempo , a parti invertite, il battesimo di Magdi Allan, fatto in pompa magna addirittura dal Papa. “Chi la fa l’aspetti” potrebbe dire qualcuno; nell’episodio che riguarda Silvia temiamo però che possa dire molto di più, e la cosa non ci può che turbare.

Per noi sempliciotti, anche usando tutta la nostra fantasia, i misteri che stanno dietro sono inarrivabili ed è forse per ciò che l’immagine di Silvia così addobbata ci ha un po’ indispettito e a dire il vero avremmo gradito anche un po’ più di sobrietà da parte del nostro Governo (magari con un solo rappresentante e senza l’esuberante e “smanciosa” presenza del Primo Ministro) sarebbe stata più opportuna per non rischiare anche loro la figura dei sempliciotti. A meno che….!

Silvia poi si è dimostrata molto felice di essere ritornata in Patria (a proposito: fra tante parole da lei dette ci pare mancante un convinto ringraziamento agli italiani!) per poter raccontare con le parole e con il suo florido aspetto quanto i suoi rapitori siano stati gentili e rispettosi con lei e quanto la lettura del Corano l’abbia così invasa da fare in corsa un convinto cambio di religione.

Ci può stare “ per l’amor di Dio” (ci permettiamo questa interiezione che ci pare appropriata al caso), ma tutto questo clima idilliaco ci sembra stoni con la situazione di fuga continua, di sequestro e di ricatto in corso, al punto che qualche malevolo potrebbe vedere con sospetto l’ombra di un “concorso esterno in terrorismo”.

Ma queste sono le solite malelingue che non pensano che in fondo si sta parlando di una fanciulla di 25 anni, un territorio anagrafico dove la “sindrome di Stoccolma” non fatica ad attecchire ed il fascino esotico di qualche carceriere potrebbe aver avuto il suo effetto anestetizzante. Si è vero, ma c’è anche il problema dei soldi ; ma questo dovrebbe essere l’ultimo dei problemi. Se è vero che il riscatto vale 4 milioni, la prima ad esserne amareggiata dovrebbe essere proprio la Silvia che “è venuta via “ a prezzo davvero stracciato, visto che le due fanciulle che 5 anni fa subirono la stessa sorte (di cui una era proprio delle nostre parti) erano valse un riscatto di 12 milioni.

Il pericolo però è che con questi precedenti, per quel tipo di guerriglieri che adesso sono diventati anche dei gentiluomini, noi si venga visti come buoni “pagatori”e che le nostre volontarie diventino merce molto pregiata. E’ giusto anche chiedersi, per pura informazione, chi spedisce in un paese africano notoriamente infestato da bande armate una ragazza di 25 anni , con quali responsabilità sulla sua sicurezza, con quali risorse e con quali altre finalità, tralasciando “il far del bene” che sarebbe la prima e scontata risposta. Viene anche da chiedersi se il nostro Paese , che dovrà pure in qualche modo avere conoscenza di queste missioni, si assicura che non si stia creando la possibilità di un danno futuro. Ci si domanda ancora se, dopo aver fatto il giro di tutte le televisioni per inneggiare al rientro di Silvia, i nostri Governanti si porranno il problema delle responsabilità.

E per concludere , se fosse vero che, come riportato, la serenissima Silvia ha dichiarato che lei “là ritornerà”, una domanda piena di dubbi ci si pone: non è che l’abbiamo riportata a casa contro la sua volontà? O giù di li!

bottini silvia romano governo – MALPENSA24