Buonasanità, l’eccellenza della chirurgia vascolare dell’Asst di Busto

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I chirurghi vascolari Umberto Rosanna e Emidio Costantini

BUSTO ARSIZIO – Non è soltanto malasanità. Esistono, invece, tante eccellenze sanitarie di cui non si parla, o si parla poco, per lasciare spazio ai fatti che “fanno notizia” o, peggio, sensazione. Uno di questi reparti che contribuiscono a posizionare l’offerta curativa lombarda ai primi posti in Italia e in Europa si trova all’ospedale di Busto Arsizio. E’ la chirurgia vascolare diretta da Emidio Costantini, un reparto in costante crescita da alcuni anni, la cui attività è considerata appunto d’eccellenza, non certo o non tanto per i numeri delle prestazioni, nell’ordine delle migliaia, quanto per la loro qualità.

La sala operatoria ibrida

Un impegno professionale sostenuto da una sala operatoria ibrida, tecnologicamente avanzata, che permette di risolvere gli aneurismi addominali e toracici con una tecnica operatoria rivoluzionaria, che evita interventi invasivi. “Operiamo con questa modalità nel 70 per cento dei casi” spiega Costantini, che sottolinea anche come si sia riusciti ad abbattere le liste d’attesa per quanto riguarda le visite ambulatoriali: bastano pochi giorni per avere l’appuntamento. E questa, nel complesso contesto generale, è già una notizia di per sé. Come il fatto che i vertici del reparto evitano di avventurarsi nelle lamentazioni della categoria, penalizzata dalla carenza di organici e da un sistema organizzativo che rende a volte difficile la professione del medico. Quasi a dire che al quarto pianto del padiglione principale dell’ospedale bustocco, si viaggia controcorrente.

Vero è che la chirurgia vascolare  ha beneficiato di finanziamenti regionali che, appunto, hanno permesso di realizzare la sala operatoria ibrida, una rarità anche per i nosocomi più importanti della Lombardia. Per dirla in un altro modo, una sala attrezzata radiologicamente che permette, se si presentasse il caso, di intervenire immediatamente con le tecniche tradizionali.

Parola ai numeri

I numeri parlano da soli: 14mila prestazioni in un anno, poco meno di 1000 interventi chirurgici a cui si aggiungono 4000  attività specifiche per la vulnologia, cioè le ulcere della pelle, patologia in veloce diffusione anche a causa dell’aumento dell’età media e di malattia come il diabete. Se ne occupa principalmente Umberto Rosanna, medico noto a Busto  Arsizio anche per la sua attività nel sociale. Vulnologia che ora si estende all’ospedale di Gallarate, accorpato come noto in un’unica Asst con Busto Arsizio e Saronno. “A Gallarate” spiega Rosanna “abbiamo aperto un nuovo ambulatorio per le lesioni cutanee, grazie all’interessamento del professor Angelo Benevento, direttore del dipartimento chirurgico, e di Roberto Gelmi, direttore medico di presidio”.  Con il Sant’Antonio Abate e con l’ospedale di Saronno il rapporto professionale riguarda infine la terapia dell’ictus e la collaborazione con le stroke unit dei due nosocomi.

Di nuovo Costantini: “Riteniamo sia importante la collaborazione con il territorio. Per noi sono determinanti l’assistenza domiciliare e le sinergie con tutte le agenzie sanitarie locali”.  In quest’ottica è in programma una tre giorni di aggiornamento specifico sulle problematiche mediche e scientifiche della chirurgia vascolare  a cui sono invitati gli operatori medici e infermieristici dell’Asst.

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