Busto, bando da due milioni per la fase 2 del recupero dell’ex Macello. Arriva un Its?

BUSTO ARSIZIO – All’ex Macello Civico arriva la “fase due” della rigenerazione urbana: dopo aver ottenuto 6,3 milioni di fondi PNRR per avviare la riqualificazione (da 7 milioni di euro) dello storico edificio di via Pepe, oggi in parte occupato dagli Scout, la giunta di Busto lancia un bando di ricerca di partner privati per completare l’intervento sull’ex Macello, grazie all’opportunità concessa da Regione Lombardia di attivare un accordo di rilancio economico sociale e territoriale (Arest) che può concorrere ad un cofinanziamento al 50%, fino ad un massimo di due milioni di euro. Chiunque potrà partecipare, anche se da tempo sull’area c’è il sogno di insediare un ITS, un nuovo istituto tecnico superiore post diploma dedicato alla logistica sostenibile.

Il bando

Giorgio Mariani

La giunta nei giorni scorsi ha deliberato, su proposta dell’assessore all’urbanistica e al patrimonio Giorgio Mariani, di attivare le procedure amministrative per verificare la presenza sul territorio di partner per aderire alla “Manifestazione di interesse per la presentazione di proposte di accordo di rilancio economico sociale e territoriale (AREST) finalizzata ad attuare un programma di interventi che favoriscano l’attrattività e la competitività di territori e imprese e il sostegno all’occupazione”, individuando una porzione dell’immobile di via Pepe 3, l’Ex Macello, quale possibile intervento di riqualificazione e ampliamento per la rigenerazione dell’area complessiva. Il costo dell’intervento sarà stimato in considerazione anche delle proposte ricevute dai privati e la copertura finanziaria dell’intervento, se sarà approvata la richiesta e sarà concesso il contributo regionale, verrà garantita con un cofinanziamento regionale fino al 50% dell’investimento, fino al limite massimo di due milioni di euro.

Il “nuovo” Macello

L’iniziativa riguarda la porzione dell’immobile non interessata dal progetto di rigenerazione urbana già avviato nei mesi scorsi: le due progettualità potrebbero quindi integrarsi e permettere il recupero funzionale dell’intero edificio di circa 7.537 metri quadrati, che si aprirebbe alla città su quattro vie, Magenta, Tito Speri, Guglielmo Pepe e Marco Polo. «La proposta progettuale – si legge in una nota di Palazzo Gilardoni – scaturisce da una duplice esigenza, da un lato, di porre in essere attività di recupero e integrazione del patrimonio comunale e, dall’altro, di dare adeguata risposta alla domanda di rilancio proveniente dal territorio, attraverso progetti che permettano di ristrutturare e recuperare le proprietà del Comune di Busto Arsizio al momento non utilizzabili o parzialmente utilizzate».

Partnership pubblico-privato

«È una manifestazione di interesse rivolta a privati che vogliano investire, aperta a tutti coloro abbiano intenzione di partecipare con idee e progetti – chiarisce l’assessore Giorgio Mariani – approfittiamo di questo strumento di Regione Lombardia legato allo sviluppo per favorire la rigenerazione del territorio, con la possibilità di un cofinanziamento». L’ipotesi ITS potrebbe decollare grazie a questa opportunità, ma non solo. «Serve una proposta strutturata che permetta di valorizzare il territorio e in particolare una funzione compatibile e coerente con quello che verrà realizzato nella restante parte dell’ex Macello – sottolinea Mariani – la forma è quella del partenariato pubblico-privato: sceglieremo il progetto più idoneo a valorizzare il nostro patrimonio immobiliare».

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