BUSTO ARSIZIO – Incredibile ma vero: sono avanzate, ancora una volta, le risorse messe a disposizione delle famiglie in difficoltà con il bonus comunale per fronteggiare il caro-bollette. Dei 305mila euro disponibili, finora sono stati distribuiti “solo” 260mila euro, che hanno alleviato il peso dei rincari su luce e gas per 657 famiglie residenti in città. Così l’amministrazione comunale ha deciso di riaprire la possibilità di accedere ai contributi: è la seconda proroga, dopo quella che era già stata varata nel mese di luglio.
La riapertura del bando
Ad annunciarlo è la nota trasmessa da Palazzo Gilardoni al termine della riunione di giunta di oggi, 21 settembre. L’esecutivo ha «deliberato di riaprire i termini del bando “Misura urgente di sostegno per il pagamento delle utenze domestiche rivolta alle famiglie in difficoltà economiche connesse all’emergenza sanitaria Covid-19”, dato che risultano ancora disponibili risorse economiche per quasi 45mila Euro. La scelta è quella di dare la possibilità ad un maggior numero di cittadini di aderire al sostegno economico ministeriale assegnato al Comune di Busto Arsizio, in totale oltre 305mila euro. Ad oggi, hanno beneficiato della misura 657 famiglie per un importo totale di 260mila euro».
Il contributo a sostegno degli affitti
Tra le altre decisioni della giunta guidata dal sindaco Emanuele Antonelli, ce n’è un’altra che viene incontro alle famiglie meno abbienti. Si tratta dell’attuazione della “Misura Unica di sostegno al mantenimento dell’alloggio in locazione“, come previsto dalla Regione che ha assegnato al Comune risorse aggiuntive pari a 21.635 euro per la prosecuzione delle misure a sostegno degli inquilini in affitto.
La misura prevede l’erogazione di un contributo al proprietario per sostenere il pagamento di canoni di locazione non versati o da versare da parte del proprio inquilino; il contributo massimo erogabile è pari a 8 mensilità e comunque non oltre i 3.000 euro a contratto. Inoltre la giunta ha deciso di destinare il contributo, fino ad un massimo del 50% delle risorse assegnate (ossia fino ad un massimo di 10.817,50 mila), a nuclei familiari con alloggio all’asta.