«Busto cambia con la cultura»: Maffioli agli Stati Generali con l’assessore Galli

BUSTO ARSIZIO – Continuità, elevazione e promozione: sono queste le linee guida per l’offerta culturale cittadina presentate oggi dalla vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli alla quinta edizione degli Stati Generali della Cultura, che si sono svolti questa mattina, 18 dicembre, al Museo del Tessile. Di nuovo in presenza, dopo l’edizione online del 2020, ha visto confrontarsi le associazioni culturali con i loro sei tavoli tematici (letteratura, arte, musica, teatri, identità e immagine) ed è stata impreziosita dagli interventi di Giuseppe Banfi, componente della commissione centrale di beneficenza di Fondazione Cariplo, e dell’assessore alla cultura di Regione Lombardia Stefano Bruno Galli. Che ha invitato il mondo della cultura a spingere sulla «sinergia tra pubblico e privato».

“Cultura motore di sviluppo”

C’erano quasi tutti i rappresentanti del mondo associativo legato alla cultura, alla presenza del presidente della commissione cultura Orazio Tallarida e della neo-componente dell’organismo consiliare Chiara Colombo. Per la quinta edizione degli Stati Generali, che dopo la ripartenza del 2020 è quella del consolidamento. «La città sta cambiando grazie alla forza della cultura, oggi da fuori si guarda a Busto anche per la sua offerta culturale – le parole introduttive della vicesindaco Manuela Maffioli, tornata ad occuparsi delle stesse deleghe del suo primo mandato in giunta, cultura e sviluppo economico – dopo la pandemia la luce si sta riaccendendo, non dobbiamo porci limiti, né rinunciare alle ambizioni che abbiamo sul fronte culturale: dobbiamo continuare ad alzare l’asticella e a guardare oltre. Dobbiamo continuare a credere nella capacità di elevazione della cultura e nella sua funzione di leva per lo sviluppo economico. Qualcuno era scettico sulla forza attrattiva della cultura, ma è ormai confermato che in funzione dell’offerta culturale aumentano le presenze in città: occorre lavorare per migliorare la capacità ricettiva e dobbiamo essere ancora più fieri della città e della sua proposta culturale, promuoviamole ancora di più, scriviamo, parliamo, facciamo sapere».

L’assessore Galli: «Più privato»

L’assessore regionale alla cultura e identità Stefano Bruno Galli non ha rinunciato a complimentarsi con «l’amica Manuela Maffioli, non solo per l’esito elettorale che l’ha riportata a fare l’assessore alla cultura ma soprattutto per il suo attivismo, il suo impegno, la sua dedizione a favore della cultura» e ha ricordato che «Busto ha un patrimonio importante. Per valorizzarlo si può fare di più, innanzitutto partecipando ai bandi, quelli di Regione e di Fondazione Cariplo in primis, ma anche potenziando il rapporto tra pubblico e privato». Considerando un dato che forse sorprende, ovvero il fatto che il 51% dell’offerta culturale lombarda è sostenuta dal privato. Regione Lombardia, ha ammesso l’assessore Galli, sta studiando il modo di incentivare, anche con qualche forma di leva fiscale di vantaggio, questo “mecenatismo”, ma anche il mondo della cultura deve fare la sua parte: «I musei e il patrimonio culturale vanno allestiti insieme ai giovani e alle “imprese culturali creative” – l’appello di Galli – il 46% di quelle che ci sono in tutta Italia sono in Lombardia, “cubano” 23-24 miliardi di euro all’anno di fatturato e occupano 365mila operatori. Sono una “bomba”».

Maffioli: «Ora gli spazi»

«Sono molto orgogliosa di essere ancora il vostro assessore e di rappresentarvi a livello istituzionale». Ma oltre a rilanciare alle associazioni l’invito dell’assessore Galli ad essere più proattivi sul fronte del fund raising, sia rispetto ai bandi di Regione Lombardia sia di Fondazione Cariplo, la vicesindaco di Busto Manuela Maffioli si è soffermata su un altro aspetto decisivo della sfida della cultura a Busto: gli spazi. Vale a dire, i luoghi della cultura. «Siamo la città dell’otto – rimarca Maffioli – otto librerie, otto case editrici, otto teatri, otto festival culturali, una parte di un patrimonio materiale e immateriale di cui andiamo orgogliosi. Busto, con la crescita esponenziale dell’offerta di questi anni, ha bisogno di spazi. Stiamo lavorando per approntarne, cercando di cogliere tutte le opportunità che arrivano e sollecitando i mecenati». E la mente non può che andare, anche, alla grande opportunità dell’Auditorium per la musica all’ex Borri.

A Busto gli Stati Generali della Cultura. Per guardare al futuro dopo le restrizioni

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