Busto, con Magistrelli un altro “cuore grande” che se ne va. «Saremo più soli»

Pietro Magistrelli

BUSTO ARSIZIO – Camera ardente al Tempio Civico e funerale sabato pomeriggio (20 marzo) alle 15.15. Busto saluterà per l’ultima volta Pietro Magistrelli esattamente come ha fatto, due settimane fa, con Franco Mazzucchelli. Il presidente dell’Anffas, cittadino benemerito di Busto Arsizio, è scomparso questa mattina, 18 marzo, all’età di 83 anni. Sconfitto dal Covid. «Sempre in prima fila per aiutare le persone disabili» il ricordo del sindaco Antonelli a nome della città. «Saremo più soli» ammette l’ex sindaco Gigi Farioli. E l’assessore all’inclusione sociale Osvaldo Attolini annuncia che l’amministrazione «troverà il modo di riconoscere la sua dedizione intitolandogli una stele come Pietra Viva, piuttosto che un altro adeguato riconoscimento».

Il ricordo della famiglia

«Ha speso la sua vita per i più “piccoli” ma di certo più “grandi nel cuore” di questi nostri fratelli con la Sua Anffas. Ora tra le braccia del Signore raccoglie le nostre lacrime nella certezza che continuerà ad amarci dal Cielo ed, a guidarci sul sentiero da Lui tracciato». Così la moglie, i figli e i nipoti di Pietro Magistrelli annunciano che il funerale del loro caro si terrà sabato 20 marzo alle 15.15 nella Basilica di San Giovanni, mentre domani, venerdì 19, è in programma il Santo Rosario, che sarà recitato alle 18, sempre in Basilica. Da domani la salma del caro Piero riposerà fino al funerale al Tempio Civico di fronte a palazzo Gilardoni.

La benemerenza del 2014

Nel giro di pochi mesi Busto ha perso tre colonne dell’impegno sociale, come il presidente dell’Asda Gianni Salvati, il presidente onorario della Lilt Franco Mazzucchelli e ora il presidente di Anffas Piero Magistrelli. Infatti parla di «un altro grave lutto» il sindaco Emanuele Antonelli, che aveva già ricordato Magistrelli nel corso della cerimonia per la giornata delle vittime del Covid nel parco di viale Stelvio. «Era sempre in prima fila per aiutare le persone disabili. Un cittadino esemplare che nel 2014 aveva anche ricevuto la civica benemerenza e che solo due settimane fa aveva pianto l’amico Franco Mazzucchelli. Ora potranno insieme continuare a fare del bene da lassù».

«Un cuore grande»

Per la vicesindaco Manuela Maffioli è «un altro pezzo del grande cuore di Busto che se ne va. Ma che raggiunge gli altri, per continuare a battere, all’unisono, con e per la città e i suoi volti più fragili».

«Aveva un cuore grande ed un desiderio instancabile di “fare” e di realizzare come è nella cultura tipicamente lombarda» lo ricorda Osvaldo Attolini, assessore all’inclusione sociale, solo l’ultimo con cui Pietro Magistrelli aveva collaborato. «Per l’assessorato è stato un grande interlocutore, sempre pronto a collaborare senza mai tirarsi indietro. Un gigante del volontariato, una persona che ha speso tutta la sua esistenza per assistere chi è più fragile e più debole. Insieme a Franco Mazzucchelli perdiamo una delle persone che si sono prodigate per la loro città senza alcun tornaconto e che hanno cercato nel desiderio di essere utili la gratificazione per l’impegno profuso».

Un testimone da raccogliere

«Se ne va l’ennesima figura storica di una generazione di bustocchi pragmatica, volenterosa, dedita al welfare ma soprattutto attenta ai bisogni concreti dei più fragili e dei più deboli – l’ex sindaco e attuale assessore all’educazione Gigi Farioli, che gli aveva consegnato la benemerenza civica nel 2014 – con Mazzucchelli una figura caratterizzante di una stagione felice dell’operatività benefica e generosa, determinata contro ogni difficoltà e, come direbbe chi è più saggio di me, con la “faccia di tolla” di saper trascinare anche i più indifferenti e distaccati. Ora Magistrelli va a raggiungere nella comunione dei Santi molti dei suoi “soci”, ma soprattutto impone a chi rimane la necessità di rideclinare i bisogni, sapendo che saremo più soli, costretti a immaginare nuove forme per sostituire, pur in maniera probabilmente inadeguata, la loro opera fattiva».

La sfida del centro Anffas

La scomparsa così ravvicinata di Magistrelli e Mazzucchelli ha colpito particolarmente Gianfranco Bottini, che quando era assessore all’urbanistica, proprio insieme a loro due (il primo presidente di Anffas e il secondo assessore ai servizi sociali) era stato protagonista dell’avvio della grande sfida della casa alloggio di Anffas di via Piombina. «Avevamo dato il là all’iniziativa con la donazione del terreno. Ci fu un forte impegno da parte di tutti e tre ed è un legame importante che era rimasto vivo. Pur con quel suo carattere ruvido, Piero Magistrelli era un grande amico e una persona che ho apprezzato».

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