Busto, dipendenti NoVax “vessati” e isolati dagli altri: il giudice ordina di reintegrarli

Un frammento del video che documenta le condizioni del "posto di lavoro" per i dipendenti No-Vax

DIpendenti No-Vax discriminati sul posto di lavoro: erano stati isolati dal loro datore di lavoro, “confinati” in un deposito dell’azienda, ma il giudice del lavoro di Busto Arsizio Francesca La Russa, in una sentenza datata 7 gennaio 2022, ordina di reintegrarli nel loro luogo di lavoro. Con il Green Pass ottenuto tramite tampone o guarigione possono regolarmente operare insieme agli altri dipendenti vaccinati.

La vicenda

I fatti, come ha rivelato alle telecamere di Ansa-Gedi l’avvocato Davide Livretti, legale dei lavoratori non vaccinati, risalgono al «periodo tra agosto e settembre 2021», quando il titolare dell’attività attua delle «condotte vessatorie» ai danni dei dipendenti No-Vax della sua azienda, che per legge avrebbero potuto accedere al luogo di lavoro esibendo un Green Pass ottenuto tramite tampone effettuato nelle 48 ore precedenti. «Li ha adibiti a mansioni non adeguate al loro ruolo in azienda e isolati dagli altri dipendenti, trasferendoli in un luogo non idoneo – racconta l’avvocato – una specie di prefabbricato sporco, non riscaldato, utilizzato prevalentemente come deposito di arredi in disuso, che non era minimamente idoneo allo svolgimento dell’attività lavorativa».

La sentenza

I dipendenti non ci stanno e si rivolgono ad un legale, che ricorre al giudice del lavoro per “reintegrarli” al loro posto di lavoro. Una richiesta accolta dalla sentenza del giudice del lavoro Francesca La Russa del Tribunale di Busto Arsizio, che ordina al datore di lavoro di cessare la condotta illegittima e discriminatoria, accettando la presenza dei dipendenti No-Vax «muniti di certificazione verde, unitamente agli altri lavoratori, nella medesima sede degli stessi».

busto arsizio no vax vessati – MALPENSA24